(ANSA) - MILANO, 11 GEN - In tutto questo parlare di ritorno
al sartoriale, arriva Giorgio Armani a mettere ordine e a dare
la definizione di come va interpretata l'eleganza oggi: "classic
pro" è il nome che accompagna alcuni capi della linea Emporio in
passerella oggi e che si staglia sulle pareti del teatro di via
Bergognone. È dunque un "classico progressivo", come spiega
Armani dopo lo show, quello giusto per i giovani uomini di oggi.
Una formula che si tiene ben lontana dal passatismo da una parte
e dal grottesco dall'altra.
Ma come rendere glamour tessuti e capi che fanno parte del
passato, che i ragazzi hanno visto in vecchie foto? La soluzione
di Armani passa attraverso la lente di ingrandimento che
esaspera la trama dei capisaldi maschili come Chevron, resche,
diagonali, Galles, gessati, pied de poule. E poi la scelta dei
colori, solo due: rosso e nero, "che non sono un omaggio ad
Arnault - scherza lo stilista - ma due colori netti e puliti
senza influenze esterne". E la contaminazione continua con il
mondo sportivo, dai gilet sartoriali ma con i tasconi al
giustacuore imbottito da mettere sopra o sotto al cappotto, ai
sottocolli in velluto o fustagno. "Ci vuole coraggio per uscire
fuori dalla tradizione" dice Giorgio Armani, che per la sera
rende brillante il nero con filamenti d'argento e decora anche
le giacche più classiche con mini baguette luccicanti. Alla fine
della sfilata, una sorpresa: si spengono le luci e appare la
scritta "I am saying yes to recycling", la stessa che appare su
alcuni dei 18 capi in bianco e nero e in tessuti recuperati che
chiudono lo show, di cui è ospite anche Biagio Antonacci.
(ANSA).
Il classico progressivo di Emporio Armani
Dominano rosso e nero, "netti e puliti senza influenze esterne"