(ANSA) - ROMA, 01 DIC - Sono rifugiati politici e migranti
forzati, per lo più donne tra i trenta e i cinquanta anni,
arrivati dall'Afghanistan, dal Bangladesh, dal Congo, dalla
Palestina e anche dalla Russia, gli otto allievi che hanno
firmato la capsule "Linee" realizzata con i corsi organizzati
dall'équipe multidisciplinare del Centro SaMiFo-Salute della Asl
Roma1 nell'ambito del progetto LGnet2, presentata questa mattina
a Roma, nella sala Alessandrina di Santo Spirito in Sassia.
Rifugiati e rifugiate hanno raccontato le proprie storie e
culture attraverso abiti e gioielli.
"Ritengo che le competenze altamente professionali possano
fornire un riscatto e una nuova forma espressiva per chi ha
vissuto esperienze di vita difficili - afferma Maria Maiani
fondatrice dell'omonima accademia- l'affiancamento e
collaborazione con la Asl Roma 1 ha permesso agli allievi in
soli sei mesi di realizzare capi con lavorazioni di Alta Moda
nonostante l'inesperienza iniziale e le barriere linguistiche".
Gli abiti giocano su accostamenti di tessuti come lana,
cotone, neoprene e sulle linee lavorate in varie soluzioni:
minidress, gonnellone e lunghi abiti asimmetrici decorati da
ghirigori, macramè, punto smog, altre lavorazioni eseguite a
mano. Gli accessori sono voluminosi bracciali realizzati grazie
al corso dei gioielli creato dalla Asl 1 Roma. (ANSA).
La moda realizzata dai rifugiati sfila a S.Spirito in Sassia
Anche migranti forzati da Palestina, Russia, Congo, Afghanistan