(ANSA) - ROMA, 15 FEB - "La moda è un terzo della mia vita,
il secondo terzo è rappresentato dalla cultura e dalla
Fondazione Prada, poi ci sono la famiglia e gli amici, e forse
qualche piacere. In realtà, si sovrappongono tutti.
Fare vestiti era come un incubo, per me. Mi vergognavo tanto, ma
l'ho fatto comunque. L'amore per le cose belle ha prevalso". Non
ama la parola lusso e spiega: "Lavoro per un'azienda di lusso,
il che non è facilmente conciliabile con una posizione politica
come la mia. Questa è sempre stata la più grande contraddizione
della mia vita".
"Vedere le donne solo come belle silhouette? No, io - afferma
- cerco di rispettarle. Tendo a non fare abiti super-sexy. Cerco
di essere creativa in un modo che possa essere indossato, che
possa essere utile. In me - prosegue - convivono più
personalità. C'è la parte femminile e quella maschile, quella
gentile e quella dura".
74 anni, minuta e regale, ha creato i brand di moda Prada e
Miu Miu e insieme al marito, Patrizio Bertelli, è a capo del
Gruppo Prada, un polo del lusso di statura globale, con 4,2
miliardi di euro di ricavi netti (al 2022) e oltre 13mila
dipendenti.
"Quando mi dicono che sponsorizziamo la cultura, io replico
che, no, vogliamo essere parte della sua creazione. Non si
tratta di soldi, ma di unire gli sforzi, mettere insieme le
persone, proporre e trovare soluzioni. In quelli che sono i miei
ultimi anni, mi sto sforzando di essere più politica, più
efficace".
Riservata, è diventata nonna: "Non so come si educhino i
bambini, oggi. Inoltre, crescerli significa avere a che fare con
i media, gli smartphone e così via, tutte cose che non
padroneggio. Ma penso che sarò una buona nonna. Di quelle che
insegnano, ma sono anche divertenti". (ANSA).
Miuccia Prada, fare vestiti incubo ma ha vinto amore del bello
Si racconta a Vogue Italia, la moda è un terzo della mia vita