Cultura

Chiara Civello, mio tributo al repertorio italiano

Esce oggi nuovo album "Canzoni": "stavolta sono solo interprete"

Redazione Ansa

      Un tributo al repertorio italiano, dal respiro internazionale, e che allo stesso tempo avesse dentro le sue esperienze e il suo trascorso artistico e non. La cantautrice romana Chiara Civello torna con un nuovo album, Canzoni, il quinto lavoro in studio, che esce oggi per Sony Music. Con una differenza rispetto al passato: "E' il mio primo disco da interprete - racconta all'ANSA -. Ho deciso di raccogliere tutto quello che amavo della canzone e di proporlo.
    A modo mio, rendendo le canzoni meno melodrammatiche e più cool e riprendendo la tradizione dei crooners americani. Soprattutto in un momento di promesse e di cambiamenti per l'Italia come quello che stiamo vivendo". Il risultato è un disco che raccoglie 17 brani di artisti simbolo della scena musicale degli ultimi decenni, "ma per dare una visione dell'Italia un po' più aggiornata all'estero". "Ho scelto di fare un disco di canzoni italiane - sottolinea l'artista che vive e lavora tra Roma e gli Stati Uniti e già pensa al prossimo album di inediti ("ora che ho trovato il sound congeniale, voglio lavorarci") -, che spazia dagli anni Sessanta a oggi: da Umberto Bindi a Vasco Rossi, da Subsonica a Pino Donaggio a Jimmy Fontana. C'è anche un tributo a Enzo Jannacci.
    E' un disco nel quale non potevo sognare di più, perché sono riuscita a coinvolgere delle persone incredibili, sia nella produzione, sia nell'esecuzione dei brani". Accanto a lei nel disco fanno la loro comparsa artisti del calibro di Chico Buarque, Gilberto Gil, Ana Carolina ed Esperanza Spalding, che hanno regalato voce e talento per questo tributo. "I primi tre sono grandi brasiliani. Per Gilberto e Chico non c'è bisogno di parole, Ana Carolina è la star del pop in Brasile, mentre Esperanza è la star del jazz in Nordamerica. Non potevo davvero chiedere di più, hanno sposato il concetto Italia a livello personale. E' stato il regalo più bello". Filo conduttore dei brani presenti nella tracklist del disco è l'amore, "ma non solo l'amore felice, piuttosto l'amore in tutte le sue sfumature. L'amore è ciò che ci fa vivere, il metro di giudizio per rapportarci alla vita. Del resto senza cosa saremmo?", è la considerazione di Chiara che tra le diciassette canzoni - tra cui spiccano anche brani di Battisti e Mogol, Capossela, Buscaglione, Paolo Conte - non vuole e non può sceglierne una in particolare: "Sono tutte profondamente legate al mio cuore e alla mia esistenza". La produzione artistica del disco è di Nicola Conte ("il produttore più adatto a rendere questo repertorio con un sound internazionale"), gli arrangiamenti d'archi sono di Eumir Deodato, che ha arrangiato Sinatra/Jobim, Bjork e Roberta Flack, e sono stati registrati con l'Orchestra sinfonica a Praga.
    La cantautrice, che si divide tra Italia e Stati Uniti e che nel 2012 partecipò al Festival di Sanremo ("la vera sfida fu scendere la scalinata"), è contenta di essere a casa, anche se ammette "nel nostro Paese la musica non ha la stessa importanza nel quotidiano che c'è altrove, con una partecipazione maggiore alla vita creativa di un musicista. Da noi mancano gli spazi, non c'è fermento. L'unica febbre è quella della tv, che offre solo immediatezza". I talent? "La vera voce artistica si sviluppa con l'esperienza. E nei talent i ragazzi non hanno neanche tempo di rendersene conto".
   

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