Non c'è una sola persona che non ne parli, che non abbia un aneddoto da raccontare di un periodo della vita di Pino Daniele, morto nella notte per un infarto, trascorsa nei vicoli del centro storico di Napoli. A cominciare dalle persone in piazza Santa Maria la Nova, poco distante dalla casa dove ha abitato. E raccontano di un bar storico per la zona, dove il cantautore avrebbe cominciato a suonare le prime note con la chitarra.
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"Qui - dice Duilio Antonio Vaccari, un amico di famiglia - ha cominciato a suonare". Ed è in questo bar che si racconta che abbia scritto una delle sue prime canzoni, 'Na tazzulella 'e cafè'. Nel palazzo dove vive ancora oggi uno dei fratelli del cantante, non c'è nessuno a rispondere al citofono: sono tutti andati a Roma, appena hanno saputo della morte dell'artista.
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A Largo San Giovanni Maggiore Pignatelli si è creato un piccolo capannello di curiosi, increduli per la scomparsa improvvisa dell'artista. E da Palazzo Sforza esce il fratello che commosso comunica il suo dolore prima di partire per Roma. Tra le altre persone, anche l'attore Alan De Luca, che sottolinea come oggi "sia andata via una parte di noi". "Ricordo da giovanissimo che andavo alla grotta al quartiere Sanità per ascoltare il suo primo gruppo Batracomiomachia - afferma - non era ancora il cantante famoso che sarebbe diventato dopo, ma avevamo già capito tutto che lo sarebbe diventato".
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