Il rock dei Queen e' vitale, carico, sinuoso, provocante e non lascia molte vie di interpretazioni , pur aprendo a sinfonismi barocchi, a strumentazioni più articolate, a partiture più complesse.
Noblesse oblige.
Stanotte celebriamo Freddie e i Queen'. Detto fatto: in quasi due ore e mezza di spettacolo, con una ventina di canzoni in scaletta, May e soci hanno spruzzato sudore e rock'n'roll secondo un'epoca superata, ma sempre affascinante.
È' stato un concerto auto celebrativo, con un susseguirsi di canzoni, un passato accecante come gli abiti di Adam Lambert, e di un presente ingombrante come tutta l'eredità che i Queen si portano dietro. Lambert, da vero animale da palcoscenico, anfetaminica diva del rock, con mosse provocanti, sguardi ammiccanti ha saputo superare, grazie alla sua voce, l'esame cui si attendevano gli orfani di Mercury. Il cui timbro vocale e il suo volto si sono materializzati in alcuni brani, specie in 'Bohemian Rapsody' farcito di immagini d'epoca, intrappolando nell'emozione Brian May. L'altro omaggio e' stato per David Bowie con 'Under pressure'. Parentesi canora anche per Roger Taylor che in 'Crazy little thing' ha lasciato la batteria al figlio Rufus, improvvisando con quest'ultimo un 'duello' ritmico di buona fattura.