Ma lo prendo come un gioco, un gioco serio come diceva Eduardo.
Si parte da lì per costruire la propria strada". E poi riflette: "Salire in cima è facile, ma cadere è un attimo". Maldestro, all'anagrafe Antonio Prestieri classe '85, un'infanzia passata a Scampia, figlio di un boss, la sua di strada l'ha percorsa tutta d'un fiato. Senza guardarsi indietro.
"A 9 anni mia madre mi ha portato via e mi ha regalato un pianoforte e un pc. E' così che sono riuscito a crearmi altri mondi. E a trasformare il mio dolore in arte. E oggi la mia storia la racconto nelle scuole, nelle università, nelle carceri. Per dire che un'altra strada è sempre possibile". A partecipare a un talent non ha mai pensato, perché "la mia strada è un'altra. Talent e underground hanno uguale diritto di esistere. E io ho scelto di rimanere me stesso, di non perdere la mia personalità. Certo, il fatto di non venire da un programma tv potrebbe penalizzarmi a Sanremo, con il voto da casa. Ma la differenza la farà il futuro", è la lucida analisi di Maldestro. "Ora che ci ripenso, però, un talent l'ho provato, ma era di cucina, e io a dirla tutta preferisco mangiare", scherza il giovane, cresciuto ascoltando Gaber, Fossati, De Andrè e prendendo poi spunto dai cantautori più giovani, Silvestri, Fabi, Bersani. E si sente. Nelle sonorità, nella poetica, nella cura e nell'attenzione alle parole. "Sono ossessionato dalle parole, tutto ruota intorno a loro e alle storie che mi piace raccontare. Mi affascina tutto quello che è umano". E le parole hanno trovato sfogo anche nel teatro, primo, profondo, amore di Maldestro, che è attore, autore, regista. "Il teatro è la mia vita. Forse anche più della musica, ma la musica è stato il mio miglior incontro. E il mio grande amore per Gaber mi ha portato a sperimentare il teatro-canzone, tra monologhi e brani". E dopo Sanremo, Maldestro promette che tornerà dal vivo.
Tra musica e teatro.
Maldestro, facile salire ma anche cadere
Cantautore tra Nuove Proposte, infanzia a Scampia e padre boss. VIDEO IN ESCLUSIVA