"Mamma mia che tristezza, apri la mente, fratello!": con un tweet il ministro dell'interno Matteo Salvini risponde al rapper Salmo, che intervistato da Rolling Stone ha detto: "Se state con Salvini STRAPPATE le mie magliette e BRUCIATE i miei CD".
"Come puoi fare rap nel 2018 e non guardarti intorno? - riflette l'artista di Olbia a colloquio con l'ANSA in occasione dell'uscita del suo album 'Playlist' - Prima di tutto i ragazzini devono capire, perché sono malleabili e spesso confusi, vedono Salvini e pensano sia un mito perché è un 'personaggio'.
Dalla società fino alla depressione, Salmo mette a nudo i nervi scoperti del presente e della sua vita nel suo quinto album, personale fin dal luogo in cui è stato registrato per la gran parte, il Red Bull Music Studio installato a casa sua.
Questo si riflette nel tono dei brani, specie l'epilogo 'Lunedì', il primo ad essere stato realizzato: "Ho detto molti fatti miei - racconta Salmo - Fare rap vuol dire rappresentare, se stessi e il mondo. Nel disco si capisce che ho avuto problemi, con la popolarità, la droga, l'amore e la depressione: per me era doveroso buttare tutto dentro. Cadere nella depressione succede a tutti. Io mi ritengo fortunato perché scrivo, il che è terapeutico: dopo 'Lunedì' mi sono sentito rinato. Ma è doveroso anche nei confronti delle tante persone che ci sono passate e si riconoscono. Secondo me dovrebbero farlo tutti i rapper, non solo parlare di catene ma mettersi a nudo, dire la propria idea".
Questo significa anche entrare a gamba tesa sul presente con spietata onestà, come nel singolo '90min'. Una crudele analisi sociale torna tra le righe di 'Stai zitto' con Fabri Fibra e nella satira sul materialismo di 'Ricchi e morti' e 'Dispovery Channel' con Nitro: "Questa ondata di rap e consumismo mi fa vomitare: a tutti piacciono le belle cose, ma questo approccio esagerato si riversa sui ragazzini, che magari ai genitori chiedono le Balenciaga anziché il motorino. E così nessuno esce di casa, come nel fenomeno hikikomori in Giappone da cui viene l'ispirazione di 'Ho paura di uscire': è in quel posto sicuro che nasce l'haterismo".
L'antidoto è mostrarsi vulnerabili, come avviene nel lato B, tra la ballad d'amore 'Il cielo nella stanza' con la topliner Nstasia e la furente 'Ora che fai?" ("Senza volerlo questo è il mio disco più concettuale"), mentre le ispirazioni desert rock di 'PxM' e 'Tie'' contrastano con gli spunti melodici dei featuring di Coez e Sfera Ebbasta ("Noi due insieme siamo come Cristiano Ronaldo e Messi nella stessa squadra").
Dopo questo album Salmo medita una pausa: "Non è che smetto di fare musica, perché è lei che viene a cercarmi. Ma sono stanco dell'ambiente che si sta creando: i nuovi artisti, magari pure bravi, diventano famosi non per la musica, viene fuori prima il personaggio e alla fine non mi ricordo una loro rima.
Sta diventando sempre più un teatrino, e non voglio ritrovarmi come gli artisti pop che si vedono superati dai ragazzini. Ho bisogno di altri input, rincorro prima di tutto l'arte: la regia mi piacerebbe, amo stare dietro e sviluppare idee". Intanto quasi tutto è pronto per gli show nei palazzetti a Roma (Palalottomatica, 16/12) e Milano (Mediolanum Forum, 22/12, sold out) con data zero a Vigevano (13/12): "Abbiamo fatto una cosa grossa, sarà - anticipa - una bella sorpresa". (ANSA).
Salmo, nuovo album e polemica con Salvini
Esce "Playlist". Il ministro su twitter, 'che tristezza, apri la mente fratello'