Cultura

Oscar: musica Einaudi accompagna Nomadland e The Father

"Onorato di aver contribuito con le mie note a queste storie"

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 26 APR - "È un segno meraviglioso che Nomadland e The Father, due bellissimi film indipendenti che parlano di temi importanti e profondi, siano stati premiati con questi grandi riconoscimenti. Mi sento onorato di aver contribuito con la mia musica a queste due storie". Lo dice Ludovico Einaudi la cui musica accompagna il trionfo di Nomadland di Chloé Zhao (fresco vincitore di 3 Oscar, già Leone D'Oro a Venezia e vincitore di due Golden Globe) e di The Father di Florian Zeller (2 premi Oscar).
    Le musiche di Nomadland (di cui la colonna sonora è in pubblicazione su etichetta Decca) composte da Einaudi e da lui interpretate al pianoforte con Federico Mecozzi al violino e Redi Hasa al violoncello, sono tratte dall'ultimo album di Einaudi "Seven Days Walking", da "Elements" e da "Divenire". Per The Father Ludovico Einaudi ha firmato la colonna sonora con sei pezzi tratti da "Seven Days Walking" e ha composto appositamente un brano originale con il titolo di "My Journey".
    La produzione musicale di Einaudi che è diventata cinema include anche film come Il The Third Murder di Kore-Eda Hirokazu, The Water Diviner di Russel Crowe, I'm Still Here di Casey Affleck e Joaquin Phoenix, Mommy di Xavier Dolan e ancora, Quasi Amici e Samba di Olivier Nakache e Eric Toledano, Insidious di James Wan, Fuori dal mondo di Giuseppe Piccioni, This is England di Shane Meadows. Ventotto di queste composizioni sono raccolte in un doppio album intitolato Cinema in uscita il 4 giugno 2021.
    Sarà anche impegnato in tour in estivo in Italia.
    "Ho iniziato ad ascoltare Seven Days Walking e sono rimasta stupita da come sentivo che Ludovico stava camminando sulle Alpi. Mi sembrava che lui e il personaggio di Fern camminassero parallelamente; il loro comune amore per la natura li collega, e sapevo che allora la sua musica si sarebbe adattata perfettamente al nostro film " ha detto Chloe Zhao. Mentre Florian Zeller ha spiegato: "Il motivo per cui volevo davvero lavorare con Einaudi è il modo in cui usava i violini. Volevo avere un filo d'oro simile a un violino per tutto The Father".
    (ANSA).
   

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