(ANSA) - ROMA, 18 OTT - "Negli anni Settanta c'erano gli
ideali e si pensava di poter cambiare il mondo. Ma non era così
perché è impossibile farlo.
E lo fa rispondendo alle domande dei conduttori del programma,
Matteo Campese, Paola Di Benedetto e Francesco Taranto e
talvolta anche alle richieste degli ascoltatori.
"Anche la collettività ha un senso - prosegue Vasco -. Una
generazione di giovani è morta per difendere la libertà di
parola, non la libertà d'insultare. La libertà d'espressione
c'è, se tu parli con un nome cognome e indirizzo, non se ti
nascondi dietro una tastiera e a un nickname. Non è questa
libertà d'espressione. E' il contrario della democrazia. Io oggi
sento cose incredibili ma questa è solo ignoranza. E sono
orgogliosi di essere ignoranti. E allora sono pericolosi".
"Siamo qui - conclude - pieni di guai - perché siamo qui
'gettati nel mondo', come dicono i filosofi, dipendenti da
tutti, quindi pronti a soddisfare subito i bisogni della mamma,
del padre, della famiglia degli amici. Perché è naturale:
abbiamo bisogno d'amore, di essere amati. Nel comporre una
canzone io parto sempre da una sola frase e poi arriva il resto.
Rileggendo capisco io stesso le mie le canzoni. Ecco, l'amore è
il senso della vita di tutto e noi "Siamo qui" a spiegarlo".
(ANSA).
Vasco, libertà non vuol dire fare quello che ti pare
La rockstar a Rtl 102,5 per presentare il singolo "Siamo qui"
