Cultura

Opera Roma: Turandot e guerra, l'incompiuta di Ai Weiwei

Applauso debole a regista. Tributo a direttrice ucraina Lyniv

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 23 MAR - Guerra e Covid, scontri tra polizia e dimostranti ad Hong Kong, idranti, molotov, medici con protezioni totali antivirus nelle corsie di ospedale e in sala operatoria, soldati che si fronteggiano, rifugiati in marcia, campi profughi, gommoni carichi di disperati. Incombe una realtà contemporanea carica di conflitti politici e di tensioni sociali su Turandot che Ai Weiwei ha messo in scena al Teatro dell' Opera di Roma con l' ucraina Oksana Lyniv sul podio. L' artista dissidente cinese, alla sua prima e annunciata come unica regia teatrale, non è però riuscito a scaldare il pubblico della ''prima'' del capolavoro pucciniano, programmata due anni fa al Costanzi e rinviata a causa della pandemia.
    La fine dello spettacolo è stata salutata debolmente, ad eccezione del tributo alla direttrice d' orchestra per la sua conduzione salda e ai consensi riservati in particolare a due interpreti, il soprano Francesca Dotto che ha strappato l' applauso con la sua appassionata Liù e il tenore americano Michael Fabiano convincente nel ruolo del principe Calaf, e al coro istruito da Roberto Gabbiani. Il nuovo allestimento prodotto dal lirico capitolino - repliche fino al 31 marzo - arriva in un momento molto particolare. La guerra in corso si è aggiunta solo come ultimo anello della catena di drammi dell' attualità che dopo la pandemia Ai Weiwei ha pensato per la sua rilettura dell' ultima opera composta da Puccini, ambientata in una Pechino ai tempi delle favole e rimasta incompiuta al suicidio di Liù per la morte del compositore. La sfida di Calaf per conquistare il cuore della gelida principessa Turandot è stata volutamente proposta senza il finale aggiunto dal compositore Franco Alfano per rispetto verso Puccini e lasciare agli spettatori la libertà di schierarsi con i protagonisti.
    Il fluire senza interruzione dei video degli orrori di oggi sullo sfondo in molti momenti, ha predominato rivelandosi un elemento di disturbo sull' intreccio di potere, vendetta e passioni che anima i protagonisti della vicenda. Ad aggiungere valore emotivo la presenza di Oksana Lyniv e di altri due artisti ucraini, il soprano Oksana Dyka che ha dato voce alla protagonista, e il baritono Adrii Ganchuk (il mandarino).
    (ANSA).
   

Leggi l'articolo completo su ANSA.it