Cultura

Lavezzi, Dalla e Battisti immortali ma li vorrei qui

Il musicista ricorda i due Lucio, vorrei regalargli un miracolo

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 02 MAR - "La musica di Lucio Battisti e di Lucio Dalla è immortale. Ma se fosse possibile chiederei lo stesso un miracolo: averli di nuovo tra noi per poter continuare a gioire della loro arte". E' il "regalo" che Mario Lavezzi sognerebbe di fare per festeggiare gli 80 anni dei due Lucio, icone della musica italiana: il 4 marzo li avrebbe compiuti Dalla e il 5 Battisti.
    Rinomato compositore, cantautore e produttore, Lavezzi è un altro dei musicisti che hanno fatto la storia della musica leggera, scrivendo e promuovendo alcuni tra i pezzi memorabili del '900 e non solo: con Mogol ha scritto "Vita" per Dalla e Morandi e ha lavorato con Battisti, contribuendo, tra l'altro, al coro di "E penso a te" e de "Il mio canto libero". Ma sono suoi, tra i tantissimi, i pezzi scritti per Loredana Bertè "E la luna bussò" e "In alto mare" o ancora, "Stella Gemella" per Eros Ramazzotti e "Torneranno gli angeli" per Fiorella Mannoia.
    "Il regalo degli 80 anni che farei a Dalla e Battisti? Se ci fosse un Signore che potesse fare un miracolo, sarebbe una gioia immensa per me se potessero tornare tra noi. Anche se devo ammettere che la loro musica è comunque immortale: i giovani ancora li ascoltano" dice Lavezzi parlando con l'ANSA. "E la memoria che ci hanno lasciato è incancellabile. Ancora oggi quando mi trovo a sentire una loro canzone in radio mi accorgo di come cantavano: al tempo ci era sfuggito, forse ci sembrava normale, ma si trattava di interpretazioni veramente uniche".
    "Nessuno si rende tanto conto di quanto sia difficile interpretare le loro canzoni. Ultimamente ho analizzato un multitraccia di Battisti. Ho ascoltato la sua sola voce e, lo confesso, mi sono commosso" racconta. "Il bel canto e l'interpretazione sono due concetti molto diversi. C'è chi sa cantar molto bene. Poi c'è chi sa anche comunicare. Battisti e Dalla avevano una tecnica vocale che si univa alla tecnica musicale. Battisti, ad esempio, studiava a lungo anche per scegliersi le tonalità migliori in cui cantare un pezzo. Ora sentiamo gente che canta alla rinfusa… ultimamente ne abbiano sentiti di parecchi...". (ANSA).
   

Leggi l'articolo completo su ANSA.it