"I musicisti suonano nel momento presente. E a me piace essere presente".
Nella sua musica Bollani mescola i generi, dal jazz fino ai suoni sudamericani nutrendosi di tutte quelle suggestioni e momenti magici che il pianista ha vissuto sui palchi di tutto il mondo. "I brani sono nati durante l'ultimo anno, anche in studio, come esercizio. Volevo sperimentare alcune sonorità brasiliane, argentine. E sono lì, anche nei titoli dei brani", spiega ancora il pianista e maestro, che aggiunge: "Dare i titoli è proprio una delle cose più complicate: io suono e suono, fino a vedere un'immagine cinematografica. E allora lì arriva il titolo". E a proposito di cinema, qualche giorno fa è arrivata anche la candidatura per la miglior canzone ai David di Donatello per Il Pataffio di Francesco Lagi. "E' stata un'occasione ghiotta poter lavorare in un film ambientato in un Medioevo immaginario che parla però di contemporaneità. Mi sono divertito moltissimo e sono molto contento di questa nomination. La cosa più stimolante per me è stata suonare per la prima volta un clavicembalo vero". L'uscita di Blooming (distribuito da Sony Music) è anche l'occasione per tornare a suonare dal vivo dopo un periodo di stop. "Ero un bel po' che ero fermo. Dopo la pandemia non ho suonato dal vivo per un anno e mezzo - racconta -. E' stato come se avessi timore a come utilizzare il tempo. Ma suonare rimane sempre il modo per me di portare gioia. Gioia nella musica e gioia nel fare musica". Sul palco, su ogni palco. Anche quello televisivo, dopo ogni tanto si diverte a tornare. "E' un bel modo di fare televisione, siamo una squadra che si protegge. Con Via dei Matti siamo pronti a tornare, anche perché in tv ci sono così pochi programmi che parlano di musica. Morgan? A me è piaciuto. Bisogna sempre ringraziare che ci sia qualcuno competente che ne parli. Ben venga". In questi giorni cadono anche celebrazioni importanti per il Paese come il 25 aprile e il Primo Maggio, che hanno aperto più di una polemica. "Le celebrazioni servono per ricordarci le cose. Se qualcuno non vuole celebrare, va bene lo stesso. Sono dei riti e a me i riti piacciono. Un po' come la messa: io non vado, ma la trovo comunque bella. Se i riti esistono, un motivo c'è: la comunità ci si riconosce".
Stefano Bollani, 'torno alla mia musica tra disco e tour'
'In tv ce n'è sempre troppo poca'. Esce Blooming per piano solo