Cultura

Nabucco in forma di concerto debutta al Festival Verdi

Il 28 settembre al Teatro di Fidenza diretta da Giampalo Bisanti

Redazione Ansa

(ANSA) - FIDENZA, 27 SET - Il Festival Verdi completa la programmazione operistica di questa edizione, la XXIII, presentando nella sola forma concertistica il Nabucco, terza opera del maestro bussetano composta tra il 1841 e il 1842 dopo un periodo particolarmente difficile e doloroso: il fiasco di Un giorno di regno, la morte della moglie Margherita Barezzi e dei due figli. Nabucco sarà proposta il 28 settembre e il 6 ottobre alle 20 al Teatro Magnani di Fidenza affidato alla bacchetta di Giampaolo Bisanti sul podio della Filarmonica Arturo Toscanini e del Coro del Teatro Regio di Parma.
    Il cast è composto da Vladimir Stoyanov (Nabucco), Marco Ciaponi (Ismaele), Marko Mimica (Zaccaria), Marta Torbidoni (Abigaille), Caterina Piva (Fenena), Lorenzo Mazzucchelli (Il Gran Sacerdote di Belo), Marco Miglietta (Abdallo) e l'allieva dell'Accademia Verdiana Lei Wu (Anna).
    Fu proprio grazie a questa opera che la carriera di Giuseppe Verdi decollò: la morte dei figlioletti e della moglie lo avevano indotto ad abbandonare la composizione fino a quando il libretto di Temistocle Solera, propostogli dall'impresario Bartolomeo Merelli, lo convinse a musicare una nuova opera. Il debutto di Nabucco al Teatro alla Scala il 9 marzo 1842 fu un trionfo che non si è mai più arrestato. Conosciuta soprattutto per il celeberrimo coro Va pensiero sull'ali dorate, in Nabucco è centrale il tema del perdono: "Mi piace immaginare che forse l'essere avvezzo di Verdi alla tematica del perdono, umano e celeste, a cui affida meravigliose e immortali melodie, - scrive il direttore Giampaolo Bisanti - fosse il suo modo di chiederlo e di concederlo. In quest'opera c'è davvero tutto. Potremmo paragonare Nabucco a una candela che brucia e irradia la stanza più vera e più buia del nostro intimo; gli spettatori possono intravedere le immagini presenti nel cuore di ognuno di noi: l'amore, l'odio, la vendetta, il potere, la gelosia, il perdono, la disperazione... È un ventaglio di riflessioni in cui ognuno può ritrovare parte di se stesso. Verdi si fa specchio di questi sentimenti e li riflette attraverso la sua musica illuminando di quella luce tutti noi". (ANSA).
   

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