Cultura

Enrico Rava, 'Carla Bley era una musicista originalissima'

'Mi raccontò che fu molto dura imporsi in un mondo di uomini'

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 18 OTT - 'Era una musicista eccezionale, originalissima. Ha portato una ventata di aria nuova sia nel mondo asfittico dell' hard bop sia in quello che era il cosiddetto free jazz in cui spesso c' era una anarchia distruttiva''. Enrico Rava, il jazzista italiano più conosciuto all' estero, ricorda così Carla Bley con cui in passato ha collaborato. ''La notizia della sua morte è una botta molto dura - ha detto all' ANSA -. Non sapevo che fosse molto malata.
    Eravamo amici, mi dispiace veramente molto''. La pianista, aggiunge, ha portato nel jazz una idea originale di composizione ma anche il fatto di essere donna. ''Oggi ce ne sono tante ma allora no. Aveva avuto molti problemi all' inizio… era una pianista molto brava e molto bella in un mondo di maschietti molto machos. Negli anni Quaranta e Cinquanta l' ambiente del jazz purtroppo era così. Mi raccontava appunto che fu molto dura per lei imporsi ma era una persona decisa, intelligente e molto sicura di quello che voleva fare''. Rava ricorda di averla conosciuta nel suo primo anno a New York, nel 1967. ''E' stata una prima delle persone che ho incontrato. Ho fatto un sacco di concerti con la Jazz Composer Orchestra che era in fondo una sua invenzione. Quando scriveva le musiche per l' album A Genuine Tong Funeral di Gary Burton uscito nel 1968 eravamo vicini di casa e la sua bambina Karen che all' epoca aveva tre anni non la lasciava lavorare. Allora andavo a prenderla e la portavo al Central Park. Ho fatto un po' il baby sitter per Carla Bley. Avevo con lei un rapporto di amicizia che andava oltre la sfera di lavoro''. Il trombettista italiano ricorda di aver vissuto due mesi con Gato Barbieri nell' appartamento in Lexington Avenue che lei aveva lasciato. Nel 1971 Rava ha collaborato a Escalator over The hill, ''una delle cose più importanti'' di Carla Bley. Nel tempo si sono incontrati in tanti concerti e nei festival. ''Non ci sentivamo da qualche anno. Proprio pochi giorni fa, per pura combinazione, ho riascoltato la Liberation Orchestra di Charlie Haden per la quale lei ha fatto quasi tutti gli arrangiamenti. Era da tantissimo tempo che non sentivo le sue cose''. (ANSA).
   

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