Cultura

Conoscere la musica omaggia Puccini a cento anni dalla morte

Il 29 novembre a Bologna, il duo pianistico dei fratelli Pollice

Conoscere la musica omaggia Puccini a cento anni dalla morte

Redazione Ansa

(ANSA) - BOLOGNA, 28 NOV - Nell'approssimarsi dei cento anni dalla morte di Giacomo Puccini, avvenuta il 29 novembre 1924 a Bruxelles, teatri, istituzioni musicali, case discografiche, società di concerto, università e conservatori saranno impegnati nell'importante celebrazione. Una piccola anteprima la offre l'associazione "Conoscere la Musica Mario Pellegrini" di Bologna con un singolare concerto in programma il 29 novembre alle 20. 30 alla Sala Biagi (via Santo Stefano, 119): protagonisti i fratelli pianisti Aurelio e Paolo Pollice, che da quasi quarant'anni costituiscono un solido duo pianistico. Intenso il programma della serata con l'esecuzione di dodici nuove trascrizioni a quattro mani di Paolo Pollice di altrettante arie tratte dalle opere Manon Lescaut, Bohème, Tosca, Madama Butterfly e Turandot del compositore lucchese. È un chiaro omaggio all'arte della trascrizione per pianoforte a quattro mani, come andava di moda nell'Ottocento e nel primo Novecento, quando la pratica esecutiva al pianoforte nei salotti e nelle case private era l'unico metodo di diffusione delle grandi opere liriche, in mancanza delle registrazioni discografiche. Ma con questa intensa monografia pucciniana Aurelio e Paolo Pollice, già allievi rispettivamente di Sergio Perticaroli e Antonio Ballista, intendono rendere omaggio anche alle donne di Puccini e al legame di Puccini con le donne. "Le cronache tramandano che Puccini ebbe una intensa vita sentimentale - scrivono i due pianisti - e che tanto rigoglio di passione rimbalza sul suo teatro, ponendo la donna, al centro della scena. La stragrande maggioranza delle eroine pucciniane, ha una specifica cifra: Manon Lescaut, il peccato, Mimì, la fragilità, Tosca, la gelosia, Butterfly, la rinuncia e Turandot, il mistero. Se dal palcoscenico passiamo alla vita reale troviamo, nell'universo femminile di questo impenitente dongiovanni, figure in cui prevale la pochezza intellettuale, come se Puccini abbia bisogno di controllare la situazione con relazioni di quieta animalità, scevre da complicazioni. Fra tutte queste donne spicca come figura determinate per la vita di Puccini, Elvira Bonturi. Tutto parte, tutto succede e tutto si conclude intorno alla Divina Elvira". (ANSA).
   

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