Ha diviso il pubblico la lettura del Flauto Magico che Damiano Michieletto ha portato all'Opera di Roma nell' allestimento proposto nel 2015 alla Fenice di Venezia. Un applauso tiepido tra buu consistenti ha accolto il regista veneziano sul palcoscenico al termine della prima del capolavoro di Mozart.
Quella di maggior suggestione è la lunga lavagna sulla quale prendono forma operazioni matematiche, formule, disegni anatomici tracciati come per magia da una mano immaginaria e il serpente che minaccia Tamino. Il regista cambia fisionomia anche ai personaggi dell' opera, dalle tre damigelle che qui diventano suore ai tre fanciulli-spiriti guida nelle vesti di piccoli minatori con caschetto e lampadina ''per fare luce e indicare la strada''. Con questo lavoro Michieletto è al nono spettacolo con l' Opera di Roma - memorabile il suo rivoluzionario Rigoletto al Circo Massimo in piena era Covid - in una collaborazione che nell' estate 2025 lo vedrà curare la direzione artistica del cartellone estivo del Caracalla Festival e mettere in scena una nuova produzione di West Side Story di Leonard Bernstein. Del Flauto Magico sono previste, con alternanza di cantanti nei ruoli principali, sette repliche fino al 21 gennaio. (ANSA).
Opera di Roma, divide il Flauto Magico di Michieletto
Buu alla regia, applausi al Coro, alle voci, al direttore Spotti