Cultura

Da Calcutta a Tony Boy, dal 5 al 13 luglio Collisioni ad Alba

'La Guerra dei mondi', torna il festival rock per i giovanissimi

Redazione Ansa

(ANSA) - TORINO, 18 GIU - Un festival capace di sintonizzarsi con il pubblico dei giovani e dei giovanissimi, per abbattere le barriere e mettersi in ascolto dei nuovi linguaggi. Si presenta così Collisioni, il festival agrirock che, da venerdì 5 a sabato 13 luglio, è pronto ad accogliere ad Alba decine di migliaia di spettatori da tutta Italia. Il titolo della sedicesima edizione 'La guerra dei mondi' invita a riflettere sul "profondo scollamento generazionale a cui si assiste oggi in Italia. Due mondi in collisione, incapaci di dialogare: quello di chi vive di tv, politica e giornali, e l'altro che comunica con mezzi spesso sconosciuti e sceglie l'invisibilità silenziosa del mondo digitale per sfuggire ai pregiudizi e agli stereotipi che spesso vengono incollati addosso dagli adulti" spiega il direttore artistico Filippo Taricco.
    L'apertura venerdì 5 luglio in piazza Medford ad Alba sarà affidata al re dell'indie italiana Calcutta per la sua unica data estiva in Piemonte e Liguria. Sabato 6 luglio a scaldare piazza Medford sarà la musica dei Club Dogo, mentre domenica 7 luglio ci sarà la prima Giornata Giovani, un progetto di Collisioni e Banca d'Alba inaugurato nel 2021 che torna per la sua quarta edizione con Nayt, Silent Bob & Sick Budd, Mida e Teduae. Il festival si concluderà sabato 13 luglio con una seconda Giornata Giovani, dedicata ai giovanissimi: una maratona di oltre 5 ore di concerti non stop, con alcuni degli artisti di riferimento della fascia 15-23 anni: il rapper campione di ascolti Capo Plaza, Anna, regina della Trap italiana, Artie 5ive, rapper milanese classe 2000 di origini sierraleonesi, Tony Boy, il rapper di Padova classe 1999 e Paky, rapper di Secondigliano.
    "Si conclude con questa edizione un intenso ed emozionante triennio di Collisioni interamente dedicato alla cultura giovanile, nato allo scopo di aprire un dialogo con coloro che fruiranno il festival nei prossimi dieci anni. Un percorso servito anche a sfatare il mito che dopo la pandemia e la morte del rock, i giovani siano semplici consumatori di spazzatura senza cultura musicale" sottolinea Taricco. (ANSA).
   

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