(ANSA) - MILANO, 21 GIU - Dopo La rondine diretta da Riccardo
Chailly andata in scena lo scorso aprile, il teatro alla Scala
continua il suo omaggio a Giacomo Puccini a cento anni dalla
morte con un nuovo allestimento di Turandot affidato alla regia
di Davide Livermore e alla direzione di Michele Gamba, maestro
chiamato dopo il forfait di Daniel Harding. Protagonisti Anna
Netrebko, Yusif Eyvazov (che si dà il cambio con Roberto
Alagna), e Rosa Feola nella parte di Liù.
L'ultima opera di Puccini, terminata dopo la sua morte da
Franco Alfano (ma esiste anche una versione di Luciano Berio), è
saldamente legata al teatro milanese. Qui infatti fu eseguita in
prima assoluta nel 1926 con la direzione di Arturo Toscanini
che, nel punto a cui Puccini era arrivato, posò la bacchetta e
disse al pubblico "qui finisce l'opera perché il maestro è
morto" senza proseguire.
Non accadrà così nella versione diretta da Gamba, ma ci sarà
comunque una scissione fra la parte composta da Puccini e quella
di Alfano, un minuto di silenzio per ricordare "e dire grazie"
al compositore, come ha spiegato Livermore. Al pubblico
all'ingresso in teatro sarà data una candela, che nel punto
della morte sarà accesa insieme a quelle che, sul palco e anche
in platea, avranno tutti i protagonisti dell'opera. Un minuto
solo prima, poi riprenderà l'opera.
La composizione è conosciutissima anche da chi non frequenta
la lirica, se non altro per il 'Nessun dorma', ma nell'opera c'è
molto di più, ha assicurato Gamba. E ci sono anche piani diversi
di lettura. C'è quello della favola per cui Livermore, con le
scene realizzate insieme a Eleonora Peronetti, Paolo Gep Cucco,
i costumi di Marianna Fracasso e le luci e i video di Antonio
Castro e D-Wok, ha creato "un mondo che non c'era" a tratti
ispirato da Blade Runner e dai manga.
La storia è quella della principessa Turandot che sposerà
solo chi risolve tre difficili enigmi, pena la morte per chi non
trova la soluzione e Calef, principe ignoto, li risolve. Ma poi
rilancia con la principessa: se scoprirà entro l'alba il suo
nome, potrà ucciderlo. Turandot cerca di scoprirlo, interroga
Timur, padre di Calef, e Liù la schiava innamorata di lui che si
uccide per non tradirlo. Ma alla fine, anche se lo sa, lo chiama
amore e lo abbraccia. Una favola, ma contemporanea, in cui ci si
può riconoscere, secondo Livermore. Calef è chiunque abbia
deciso di fare qualcosa nonostante gli avessero detto che non
poteva, Liù la donna che si sacrifica per amore di altri fino in
fondo e Turandot è il suo opposto, il rovescio della stessa
medaglia.
Il tributo a Puccini continuerà con un concerto speciale il
29 novembre, giorno esatto del centenario della morte, diretto
da Riccardo Chailly con coro e orchestra della Scala, Anna
Netrebko e Jonas Kaufmann, mentre dal 24 ottobre arriverà al
museo del teatro 'L'opera incontra i nuovi media. Puccini,
ricordi e l'ascesa dell'industria moderna dell'intrattenimento'
ora in corso alla sede di Bertelsmann a Berlino. (ANSA).
Alla Scala nuova Turandot con sorpresa in ricordo di Puccini
Livermore crea un mondo da favola per la principessa Netrebko