(ANSA) - ROMA, 17 SET - La rete tra arte e impegno sociale si
rafforza e prende forma concreta grazie all'iniziativa "Il
laboratorio artistico di Una Nessuna Centomila incontra i CAV",
promossa dalla Fondazione Una Nessuna Centomila. Un progetto che
vede un crescente numero di artisti unirsi all'iniziativa con
l'obiettivo di sostenere e far conoscere i Centri Antiviolenza
(CAV) presenti sul territorio nazionale.
Frequentando le operatrici che ci lavorano, ho scoperto le
difficoltà che affrontano quotidianamente: lavoratrici precarie
che non sanno mai se i loro bandi verranno di anno in anno
rinnovati. Questo è un grande problema, perché le donne hanno
bisogno dei centri antiviolenza, delle case rifugio, degli
sportelli d'ascolto. Noi facciamo di tutto per poterli aiutare,
ma certamente sono gocce nel mare".
"Il nostro impegno, sin dalla nostra nascita, - afferma
Giulia Minoli, presidente della Fondazione Una Nessuna Centomila
- è orientato a sostegno dei Centri Antiviolenza e al prezioso
lavoro delle operatrici, promuovendo quel cambiamento culturale
tanto necessario. La terribile estate appena trascorsa, con il
susseguirsi di tragiche notizie di femminicidi, dimostra ancora
una volta che le leggi, da sole, non sono sufficienti. Tutti i
provvedimenti di prevenzione e contrasto alla violenza maschile
contro le donne risultano inefficaci se non ci impegniamo, con
alleanze trasversali, per un profondo e radicale cambiamento
culturale e per la valorizzazione del ruolo cruciale dei centri
antiviolenza. Questa iniziativa rappresenta un ulteriore passo
avanti verso tale obiettivi".
I concerti e gli spettacoli diventano così occasioni per
informare e coinvolgere il pubblico, offrendo un contributo
significativo alla causa dei Centri Antiviolenza e rafforzando
il legame tra cultura e impegno civile. (ANSA).
Gli artisti a sostegno dei centri anti violenza
Una Nessuna Centomila, dai palchi l'impegno a cambiare cultura