È una Laura Pausini "felice, contenta e serena", in una parola "più matura", quella che ieri sera a Milano ha presentato il suo nuovo singolo 'Ciao/Chao', in uscita il 27 settembre, pubblicato in italiano e in spagnolo, scritto con Sam Smith, Fraser T Smith, il marito Paolo Carta, Antonio Dimartino e Anice. Un brano scritto per dire "basta alla rabbia" quando si rompono i rapporti, per esempio con gli amici, lasciando la porta aperta e senza fare scelte definitive. Un pezzo inedito - ha spiegato - che non aveva intenzione di scrivere e che nei fatti conclude il progetto o ciclo che dir si voglia dell'album Anime Parallele, uscito lo scorso ottobre, e con il quale la cantante ha deciso che "si devono lasciare andare le persone che ti hanno deluso o con cui si è chiuso un rapporto senza arrabbiarsi o essere definitivi".
Nel caso specifico l'artista si riferisce a un'amica, Rosaria, presente senza dire una parola a un metro da lei, che prima era una fan, poi una amica e infine una importante collaboratrice. Originale il modo di comunicare alla stampa 'Ciao': su un double-decker bus, un autobus a due piani, scoperto in giro per il centro fra il Castello Sforzesco e il Duomo, sfidando le fresche temperature serali di un inizio autunno molto diverso dalla torrida estate e fra l'entusiasmo e le urla di fan di lungo corso ("Mimmo è uno dei sostenitori a cui devo tutto, pensate che fa parte di un gruppo che si scambia le case in Europa per seguire i concerti", ha ricordato dopo averlo riconosciuto). "Quando l'ho portata a Roma, lei non ce l'ha fatta più. Il nostro rapporto era cambiato - ha spiegato Laura Pausini, spolverino di pelle lucida bordeaux - e ci abbiamo messo tempo per capirlo. Ma non c'è più la rabbia di un tempo. È una fase in cui mi sento più matura, non chiudo, lei rimarrà sempre una parte importante della mia vita. Si può anche tornare indietro". Una canzone però che da un lato sembra indicare un cambiamento interiore, ma - ha detto l'artista rispondendo alle domande - "forse segna anche una nuova cifra stilistica", perché "una volta ero più aggressiva nei testi che non davano scampo a una riconciliazione".
Fresca cinquantenne, ci tiene a sottolineare "non sono una boomer, ma una della Generazione X". Tra l'altro del tanto atteso caschetto biondo apparso nel videoclip non si è vista traccia. I capelli sono i soliti nero corvino. "Non riesco a tingerli di biondo, mi diventano arancioni. Devo usare una parrucca", ha precisato divertita. E proprio sul tema dell'età giovane ha avuto belle parole, fra gli altri, per Lazza, Gali, Madame e Marracash. Sul rapper Lazza, classe 1994, si è molto soffermata: "Il mio Jacopino non me lo devono toccare. È stata una grande scoperta. La sua profondità, la sua ricerca, la sua cultura musicale, dal jazz alla classica, mi hanno stupito". "Oggi mi voglio divertire, non ho più solo l'asia da prestazione - ha puntualizzato sulla sua mutazione dovuta anche all'età -. Non sono mai stata sicura, so che vengo da Solarolo (in provincia di Ravenna, ndr) e che tutto può finire. Però il tour è stato quello con più sold out e biglietti venduti, a differenza di quello che in genere si pensava delle cantanti femminili con il passare degli anni. Ecco perché sono felice".
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