Cultura

Muti, 'oggi la cultura è svuotata del suo significato'

Il maestro ad Andria, conferita la cittadinanza onoraria

Redazione Ansa

Da Andria, città che gli ha conferito oggi la cittadinanza onoraria e che ospita Castel del Monte, il maniero che da bambino lo ha letteralmente stregato, il maestro Riccardo Muti lancia un avvertimento: "La cultura è oggi svuotata del suo significato. La vediamo in tutti i modi e le salse, è proclamata per ragioni che con la cultura non hanno a che fare. Il nostro Paese è un po' impoverito per quello che riguarda la cultura ma non per colpa degli italiani". E poi, aggiunge, "voglio fare un appello a tutti coloro che si interessano alle sorti del nostro Paese: non dimentichiamo mai che la gloria più grande del nostro Paese è stata ed è l'arte, e noi dobbiamo aiutare le nuove generazioni a cibarsi di questa arte e farne conoscere le radici millenarie artistiche. Se dimentichiamo questo, non possiamo più correggere le nuove generazioni a governare il popolo nella bellezza". Tuttavia, evidenzia il maestro, "quelli che vengono in questo Paese, che accogliamo, sanno di essere in una terra che è ancora rispettata nel mondo per la sua storia culturale in tutti i suoi aspetti".

Muti, nel suo discorso, ha ricordato di aver cominciato a studiare violino a otto anni a Molfetta (Bari) dove ha incontrato "Nino Rota, grandissimo musicista, famoso per le musiche dei film di Visconti e Rossellini ma che ha composto spartiti immensi anche per concerti solisti". "Ogni volta che giro il mondo - ha sottolineato - dico che vengo da una terra importante il Sud, e da una patria importante, l'Italia". Come spesso accade, il maestro ha anche raccontato alcuni aneddoti della sua infanzia in Puglia. "Nel 1946 circa - ha detto - mio padre decise di fare un viaggio con un cavallo e una carrozza, da Molfetta a Castel del Monte. E i primi ricordi della mia vita, quelle immagini sfocate, i primi bagliori dell'infanzia, mi riportano a quando arrivammo qui: avevo cinque anni e, aprendo la tenda della carrozza, vidi questa immensa costruzione, questa corona di pietra, come si usa dire. Fui talmente folgorato da questa immagine che poi crescendo ho voluto approfondire arrivando a Federico II".

Poi, strappando una risata, Muti ha parlato della sua "mania di correggere ciò che è sbagliato: nei ristoranti americani - ha evidenziato - spesso correggo nei menù la famosa burrata che nasce ad Andria, perché gli americani scrivono ancora 'buratta', e questo mi fa girare le scatole". Infine ha ringraziato la sindaca di Andria, Giovanna Bruno, "per il lavoro importante che sta facendo". "E per questo - ha concluso - dico che avete bisogno che i vertici che si occupano del nostro Paese vi diano una mano seria".

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