(ANSA) - ROMA, 21 OTT - Olly e Federico. Il cantante che si
affaccia alla ribalta del mondo discografico e il 23enne legato
alla sua terra, ai suoi affetti, al suo mondo.
"Il titolo ha più significati - spiega il giovane artista
genovese, classe 2001 -: è la vita che sta nelle canzoni, ma
sono anche gli ultimi due-tre anni che ho passato, tutti i
percorsi che ho fatto. Alcuni sono iniziati e finiti, Altri sono
iniziati e stanno ancora andando avanti. È anche un po' la pacca
sulle spalle quando le cose vanno male e stiamo vicini e ci
diciamo che è 'tutta vita'". Perché l'importante è non rimanere
da soli. Ed è per questo che amici e famiglia rappresentano per
Olly un porto sicuro e diventano protagonisti anche nel disco.
"Rappresentano la quota di normalità e di vita vera che mi
riporta fuori dalla bolla in cui vivo. In caso contrario si
rischia di non uscire mai dal personaggio, anche se per me Olly
e Federico sono abbastanza la stessa cosa. Parlare della mia
famiglia e dei miei amici nel disco è il mio modo per sentirli
vicini".
La lontananza vuol dire Milano, ma vuol dire soprattutto un
mondo fatto di dinamiche stressanti. "Tanto è vero che ho
cominciato a pensare di comprare casa. Ma nella mia Genova. A
Milano è tutto troppo frenetico. Sembra sempre che si stiano
salvando vite, e invece io voglio ricordarmi che faccio musica".
Un disagio che emerge anche nei testi dei brani che lo vedono in
fuga in Bolivia (I cantieri del Giappone) o su un'amaca sotto un
baobab (Quei ricordi là). Ma c'è anche una critica neanche tanto
velata alla discografia di oggi: Siamo diventati saturi / Dando
colpa ai discografici (I cantieri del Giappone). "In realtà non
do colpe a nessuno, però è evidente che c'è troppa musica in
giro e arrivo a sentirmi quasi in colpa quando c'è una mia
uscita. Si consuma tutto e subito, mentre ci sarebbe bisogno di
tempo", conclude il cantante. (ANSA).
Olly, 'amici e famiglia per restare con i piedi per terra'
Il nuovo album Tutta vita in uscita il 25 ottobre