(ANSA) - RAVENNA, 15 NOV - Se forse è Penelope il cuore del
monteverdiano Ritorno di Ulisse in patria, suo è il lamento che
apre l'opera e su di lei si concentra il tema della lunghissima
attesa, allora Didone è la vera protagonista dell'opera di Henry
Purcell che la Trilogia d'Autunno di Ravenna Festival presenta
incastonata in altre pagine del compositore inglese, ovvero la
sua ode a Santa Cecilia, patrona della musica. Il 16 novembre
alle 20, il Teatro Alighieri accoglie la seconda produzione al
debutto di questa Trilogia, con Didone e Enea nel giorno di
Santa Cecilia (replica il 19), un originale accostamento di due
titoli concepito da Pier Luigi Pizzi e portato in scena con la
complicità musicale di Accademia Bizantina guidata da Ottavio
Dantone.
"È dall'Ode composta per la giornata di celebrazione della
patrona della musica che il lavoro prende le mosse - racconta
Pier Luigi Pizzi, che cura anche scene e costumi. - Mi piace
immaginarla intonata dai giovani allievi di una scuola di musica
che improvvisano all'interno dell'Ode stessa la rappresentazione
dell'opera dedicata all'amore infelice della regina cartaginese
e dell'eroe troiano." In Didone e Enea, l'eroe troiano naufrago
a Cartagine (interpretato da Mauro Borgioni) si innamora della
sua regina, affidata ad Arianna Vendittelli, ma una maga
(Delphine Galou) trama con le sue compagne (Chiara Nicastro e
Paola Valentina Molinari) per separare gli amanti. (ANSA).
Didone e Enea di Henry Purcell al Ravenna Festival
Direzione musicale di Ottavio Dantone, regia di Pier Luigi Pizzi