(ANSA) - ROMA, 28 NOV - Le malinconie, le speranze e le
disillusioni di Giacomo Leopardi incontrano la musica di alcuni
tra i più grandi compositori. Michele Mariotti, fresco del
successo dell' inaugurazione di stagione con Simon Boccanegra,
torna sul podio del Costanzi domenica 8 dicembre, alle 20, per
il suo primo concerto in cartellone, che sarà trasmesso in
diretta su Radio3 Rai. Il direttore musicale della Fondazione
capitolina ha ideato un programma incentrato sul grande poeta,
in cui brani di Schubert, Mahler e Beethoven saranno
intervallati dalla lettura di versi e brani recitati da Sergio
Rubini, per la prima volta sul palco dell'Opera di Roma. Una
partecipazione straordinaria, quella dell'attore e regista, che
anticipa la messa in onda su Rai1 della miniserie in due
puntate, da lui diretta, dal titolo Leopardi - Il poeta
dell'infinito, prevista per il 7 e 8 gennaio 2025. Riflessioni
tratte dallo Zibaldone, dai Canti e dalle Operette morali di
Leopardi si alternano dunque all'esecuzione dell'Entr'acte n. 3
di Schubert dal dramma Rosamunde, al ciclo dei Kindertotenlieder
di Mahler (baritono solista è Markus Werba) e alla Sinfonia n. 3
in mi bemolle maggiore op. 55 Eroica di Beethoven. ''Volevo
costruire un programma capace di dialogare con una serie di
letture e di racconti tratti dagli scritti di Leopardi, -
racconta Mariotti - cercando di trovare corrispondenze ed echi
di certi temi poetici nella musica della sua epoca in autori
come Mahler, che pur lontani nel tempo sembrano condividere la
sua sensibilità e la sua visione del mondo''. ''Ho scelto di
raccontare un Leopardi diverso - dice Rubini - Leopardi non
era un uomo fragile e triste, schiacciato dalla gobba e
ingrigito dalla malinconia. Il suo pessimismo era piuttosto il
riflesso di un immenso amore per la vita che lo portava a
difendere la libertà, la bellezza, la dignità dell'essere umano
contro il potere schiacciante del mondo e della Natura''. Il
pensiero leopardiano, frutto di un'infaticabile e appassionata
indagine sull'animo umano, inviso ai conformisti e incompreso
dai suoi contemporanei - sottolinea l' attore e regista -
''risuona straordinariamente attuale per noi uomini del Duemila
grazie alla visionarietà di uno dei nostri massimi poeti,
patrimonio della storia del nostro Paese, da considerarsi vera e
propria icona pop''. (ANSA).
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