(ANSA) - ROMA, 05 DIC - Qualche giorno fa, Malika Ayane si è
vista proporre una canzone con la sua voce. Brano che, però, lei
non aveva mai registrato.
"Non vedo come debba essere un elemento che terrorizza" gli
artisti, prosegue, ma "quello che mi preoccupa è quanto chi
riceve brani realizzati con tecnologie di questo tipo sia
veramente attento alle sfumature che la voce può avere rispetto
alla piatta riproduzione meccanica". Bisognerebbe istruire gli
ascoltatori? Più che altro "il pubblico dovrebbe autoistruirsi",
risponde, "ma arrivo da un giro di teatri sempre pieni e non è
che siamo diventati tonti tutto di colpo. C'è sempre
un'intelligenza, l'umanità c'è ma c'è bisogno di
quell'attenzione a non perderla mai".
Detto ciò, "si può essere creativi" anche con l'IA, "sono una
di quelle che usa tutte le tecnologie che può imparare per
esplorare meglio", aggiunge Ayane. "Da quando ho iniziato a
pubblicare dischi ho visto come l'apporto tecnologico sia stato
fondamentale - riflette - ma come contemporaneamente abbia
generato dei terrori anche giustificati, a volte".
Il più grande "fraintendimento nel mercato musicale",
afferma, "è quello di dover produrre tanto e velocemente: l'uso
delle tecnologie, e anche dell'intelligenza artificiale
generativa, è stato un abuso quasi bulimico". Prodotti che,
però, spesso non garantiscono una qualità adeguata. "Io faccio
una crociata personale contro le brutte cover fatte con un ritmo
di bossa nova, ma che tutto sono meno che bossa nova - conclude
-. Se, per esempio, si scegliesse già di mettere due dischi
scelti per gusto in qualunque locale di intrattenimento già
porteremmo il livello della produzione un pochino più in alto".
(ANSA).
Malika Ayane, 'mi hanno proposto brano con mia voce fatta da IA'
"Mi sono accorta dei meravigliosi limiti di questa tecnologia"