Cultura

Rod Stewart, 80 anni in forma clamorosa

il 9 gennaio il compleanno

Redazione Ansa

(di Paolo Biamonte) (ANSA) - ROMA, 08 GEN - "A 80 anni, sei un giovane. A 90, se i tuoi antenati ti invitano in cielo chiedi loro di aspettare fino a che non arrivi a 100. Poi puoi prendere in considerazione la cosa".
    Questa è la frase che si legge all'ingresso del villaggio di Ogimi, il paesino nell'isola di Okinawa, in Giappone, dove vive la più alta concentrazione di centenari del mondo.
    A sentire gli scienziati, la ragione di questa longevità starebbe nel clima molto dolce e nello stile di vita sano e particolarmente rilassato: ma che spiegazione si può dare alla longevità e alla invidiabile capacità di mantenersi in forma di quella formidabile generazione di rocker inglesi nati nei primi anni '40 che di sicuro non sono stati un modello di vita né sano né tantomeno rilassato? Domani Sir Roderick David Stewart, per tutti Rod, compie ottantant'anni e anche lui arriva alla sua veneranda età in una forma clamorosa: Paul McCartney, che ne ha 83, ha appena finito un tour mondiale, Mick Jagger ne ha 82 e ancora "balla come una farfalla e punge come un'ape" per dirla con Muhammad Alì, Ringo Starr ne ha 85 ed è stato l'ospite ben saldo e sorridente del concertone finale di Paul, Ron Wood, il ragazzino del gruppo, che ne ha 78, al concerto di McCartney a Londra, dove ha suonato, c'è andato in metropolitana.
    E l'elenco è lungo: ora se si mettessero insieme i litri di alcool consumati in una vita solo da Rod Stewart il villaggio di Ogimi sarebbe sterminato in pochi giorni.
    Evidentemente per chi ha scelto di vivere il rock'n'roll nell'Inghilterra del dopo Guerra era previsto un bonus di lunga vita salvo incidenti di percorso, se si possono chiamare così le conseguenze estreme di certi abusi.
    Sir Rod, che nonostante sia nato a Londra è tifoso del Celtic di Glasgow, in omaggio ai natali scozzesi del padre (che peraltro tifava per l'Hibernian di Edimburgo) e da ragazzo ha deciso di fare il cantante invece del calciatore perché giocare a football e ubriacarsi era troppo più difficile (lo ha raccontato nella sua autobiografia), da qualche decennio fa la vita dorata della star a Los Angeles e si è adagiato in una squisita routine di standard e Swing.
    La fortuna lo ha dotato di un timbro di voce rugoso e irresistibile e di una vocazione per l'interpretazione della musica black: si è formato nella Londra dei Mod (lo chiamavano Rod The Mod) e in quel giro di club dove di fatto è nato il rock inglese.
    Quando, dopo il Jeff Beck Group, è entrato nei Faces è cominciata la sua ascesa verso lo star system: all'inizio la band suonava una originalissima miscela di Folk e Blues che progressivamente è andata sempre più verso il Pop.
    Grazie ai Faces Rod Stewart ha sfondato in America e da lì è cominciata la sua carriera solista da, pare, 120 milioni di dischi venduti.
    Grazie ai Faces il suo amico di sempre Ronnie Wood è entrato nei Rolling Stones.
    Ora alle spalle ha sessant'anni di carriera, con qualche concessione al kitsch, un'impressionante serie di successi, otto figli da cinque madri diverse, qualche divorzio molto costoso: ma quel che più conta è che davanti a se ha un'agenda piena di impegni. (ANSA).
   

Leggi l'articolo completo su ANSA.it