(ANSA) - SANREMO, 13 FEB - La prima e unica volta che Johnson
Righeira salì sul palco dell'Ariston risale al 1986, con il
sodale Michael. Era il loro periodo d'oro, si piazzarono
15/esimi.
Comunque un po' di ansia ce l'ho perché il palco di Sanremo è
sempre il palco di Sanremo: non so cosa abbia, ma fa
quell'effetto lì. Quando esci su quel palco ti senti addosso
tutta la storia del festival". A dire il vero ci aveva provato a
tornare in gara, "almeno un paio di volte, ma visto il delirio
che ho trovato, meglio così!".
Pochi hanno incarnato lo spirito edonista e leggero degli
anni Ottanta come i Righeira. E quel periodo sembra sembra
essere tornati prepotentemente in questo festival. Nel mood,
nell'ideazione, negli inviti che hanno portato all'Ariston i
Duran Duran. "Mi piacerebbe incontrarli. All'epoca, almeno in
Italia e qualche altro Paese, combattevamo per i vertici delle
classifiche. È bello vedere ancora leoni che ruggiscono", dice
Johnson, aggiungendo che "gli Ottanta sono stati un decennio
estremamente creativo non solo in ambito musicale, ma anche
nella moda, nell'arte, nel design. Hanno influenzato molto anche
la musica elettronica, ci si deve continuare a fare i conti
ancora oggi. Si veniva dagli anni di piombo, c'era voglia di
speranza, di divertimento, di uscire da oscurità: ma se fossero
stati solo superficilaità non staremmo ancora qui a parlarne".
L'idea del duetto con i Coma_Cose è nata in maniera
spontanea, spiega. "Abbiamo pensato che festeggiare i 40 anni di
L'estate sta finendo a Sanremo sarebbe stata una figata. Questa
cose è arrivata alle orecchie dei Coma_Cose che hanno dimostrato
grande entusiasmo. Li conoscevo e credo che hanno qualcosa in
comune con i Righeira per una certa attitudine a fare del pop un
po' elettronico, moderno per la ricerca di una contaminazione
tra underground e mainstream. Sarà una versione molto bella,
anche grazie alle sapienti mani del maestro Melozzi".
Johnson sarà sul palco, da solo, come ormai da tempo, anche
se ora le reunion vanno di moda. "Non posso escludere niente, ma
allo stato attuale non mi sembra una cosa imminente una
collaborazione con Michael. Poi, mai dire mai: siamo giovani e
abbiamo tutta la vita", se la ride. "Se ci avessero proposte le
cifre che hanno offerto agli Oasis, ma anche un decimo, forse
l'avremmo presa in seria considerazione. Non credo che tutte
queste ritorni di fiamma siano spontanei, piuttosto sono legati
a motivi economici. I Righeira sono sempre stati un duo che ha
agito con grande spontaneità, nel momento in cui è venuta meno
la sintonia era giusto mettere fine al sodalizio. Io intanto
vado avanti perché no so fare altro". La metà di ciò che è
rimasto dei Righeira però non ha nostalgia di quello che fu.
"Non mi manca nulla, le canzoni ormai camminano da sole e vanno
per la loro strada. Mi manca che avevo 40 anni di meno, ma ho
sempre idee e progetti e riesco a divertirmi ancora. E poi, ho
pochissima memoria e non mi ricordo un cazzo di quel periodo.
Quindi come fa a mancare se non mi ricordo?". (ANSA).
Johnson Righeira, "a Sanremo la riscossa degli anni '80"
In duetto con Coma_Cose, "reunion con Michael non all'orizzonte"
