Cultura

Circeo la serie tv sulla libertà femminile e contro la violenza

Su Rai1 dal 14. Di Molaioli con Scarano, Lanciotti

Redazione Ansa

Ciò che non viene mostrato assume una grande significato che pesa su Donatella Colasanti, e sul pubblico, molto più di quanto avrebbe fatto se fosse mostrato allo spettatore. Circeo narra la storia del massacro del '75 e del processo che ne seguì visti, per la prima volta, dalla parte delle donne: le vittime, le loro avvocate e la sopravvissuta. La serie in tre puntate premiata ai Nastri D'argento 2023 come miglior docuserie, diretta da Andrea Molaioli e scritta da Flaminia Gressi, Lisa Nur Sultan e Viola Rispoli (che firma anche come head writer), andrà in onda il 14, il 21 e il 28 novembre alle 21.30 su Rai 1, in occasione della Giornata Internazionale per l'Eliminazione della violenza contro le donne.
    Con Greta Scarano, che interpreta Teresa Capogrossi, personaggio di fantasia che rappresenta tutte le donne avvocate, che hanno ruotato attorno a Donatella Colasanti (interpretata da un'intensa Ambrosia Caldarelli) sopravvissuta nel 1975 alle violenze inaudite di Angelo Izzo, Gianni Guido e Andrea Ghira, che costarono la vita all'amica Rosaria Lopez. Teresa Capogrossi è la giovane e ambiziosa avvocata che lavora prima per il noto penalista Fausto Tarsitano (interpretato da Enrico Ianniello) e poi per Tina Lagostena Bassi (interpretata da Pia Lanciotti), impegnata in prima linea per la riforma della legge sulla violenza sessuale.
    La serie - prodotta da Cattleya in collaborazione con VIS, Paramount+ e RAI Fiction - ripercorre tutte le fasi del processo seguito al terribile caso di cronaca che ha cambiato radicalmente la società italiana. "La storia del massacro del Circeo è tristemente nota a tutti, ma in pochi conoscono le conseguenze legislative che ha portato nel nostro paese", afferma Ambrosia Caldarelli. "Mi aveva raccontato qualcosa mio padre, che era andato nella stessa scuola dei carnefici (il San Leone Magno, ndr) - spiega -. Per prepararmi a interpretare una donna straordinaria come Donatella, ho attinto a tutto il materiale disponibile, come i processi sono documentata, sulla vita di Donatella. Sono stata indirizzata dal regista che è stato molto scrupoloso e attento. Per quanto riguarda la costruzione del personaggio, mi sono approcciata con sensibilità e delicatezza e rispetto. Sentivo il senso di responsabilità".
    "Questa serie mi ha dato l'opportunità di capire da dove veniamo - afferma Greta Scarano -. Le vittime di stupro venivano accusate in aula, con una ferocia veramente scioccante. Non sapevo che da vittime diventavano carnefici. Ed è stato fondamentale per arrivare a quel risultato (raggiunto molti anni dopo) che l'opinione pubblica vedesse il coraggio di Donatella, anche quando viene colpevolizzata, dai legali di quegli imputati, pur essendo vittima. Lei non si è arresa e si è arrivati a una svolta nella società. È importante conoscere quel cambio di mentalità che è iniziato in quel periodo e ci ha portato fino ad oggi". "Il massacro del Circeo - prosegue - ci ha lasciato in eredità tante libertà di cui oggi godiamo, grazie alle donne di tutta Italia che si sono schierate al fianco di Donatella, diventata un simbolo del movimento femminista. E lo stupro, da reato contro la morale è diventato un reato contro la persona". "Abbiamo fatto passi enormi - sottolinea ancora -, poi apri un giornale, leggi una statistica e lo sconforto la rabbia ti assalgono, quante donne sono vittime di violenza. La vittimizzazione secondaria, ovvero la colpevolizzazione di chi ha subìto, fa parte del dibattito di tutti i giorni". Teresa Capogrossi è "un'avvocata dalla parte delle donne, figura immaginaria che è la sintesi delle tante schierate al fianco di Donatella Colasanti. Fu fondamentale l'avvocata Tina Lagostena Bassi (interpretata da Pia Lanciotti) una guerriera.
    Non conoscevo Processo per stupro (il film del 1979), che arrivò nelle case e milioni di persone si resero conto di cosa accadeva".
    Ma l'attrice, osserva ancora oggi che "non esiste chiarezza legislativa, nel distinguere per esempio quando si tratta di molestia oppure di violenza. Accade ancora oggi, motivo per cui molte donne hanno paura di denunciare. Paura che Donatella non ha avuto. E questo è l'obiettivo della serie, che vuole essere un messaggio di rinascita, di speranza. La Colasanti si è battuta come una leonessa per tornare a vivere". Per interpretare Teresa Capogrossi, Scarano ha detto di essersi ispirata a Mariella Gramaglia. "Era una giornalista, una femminista storica. Ho visto una lunga intervista, è riuscita a proteggere Donatella e si trasforma"

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