Cultura

Guerritore: in Inganno l'imbarazzo nel mostrare la bellezza sfiorita

L'attrice nuda nella serie Netflix firmata da Pappi Corsicato

Redazione Ansa

    "Nessuna disinvoltura e invece un certo imbarazzo nel fare un personaggio così potente come Gabriella. Il coraggio l'ho trovato nel mio mestiere e perché ho pensato poi fosse giusto alzare l'asticella per tutte le donne. Certo i momenti di imbarazzo sono arrivati quando ho dovuto mostrare la mia bellezza sfiorita rispetto a quella che il pubblico conosceva". Così Monica Guerritore parla del suo personaggio di Gabriella in 'Inganno' - serie tv di Pappi Corsicato in sei episodi prodotta da Cattleya e in onda su Netflix dal 9 ottobre -, dove l'attrice sessantaseienne si mostra, con grande coraggio e apparente disinvoltura, nuda e in scene di sesso con un giovane amante.

    Una serie - basata su quella inglese 'Gold Digger' prodotta da Mainstreet Pictures, format distribuito da ITV Studios - che, come indica il titolo italiano, ha un animo molto melò e racconta appunto la storia dell'innamoramento di questa donna molto ricca - ha un albergo cinque stelle lusso sulla Costiera Amalfitana -, per Elia (Giacomo Gianniotti), un ragazzo trentenne pieno di muscoli e fascino. Ora quest'ultimo è il solito opportunista, il gigolò pronto ad ingannare o c'è del buono in lui? I tre figli ormai grandi di Gabriella non credono nell'amore del ragazzo per la madre, ma nonostante questo la storia continua tra mille sospetti, colpi di scena in un ambiente patinato pieno di sole e di una vitalità sessuale oltre i generi.

    E ancora l'attrice: "È una trama estremamente popolare con l'archetipo della famiglia, della madre e del benessere. All'interno di questo nucleo lei, Gabriella, a un certo punto diventa una scheggia impazzita. Un personaggio quello di questa donna che ha la stessa potenza di un ruolo classico teatrale. Qui si racconta un rito di passaggio, le donne sono piene di cambiamenti, ma a un certo punto ci si blocca, così se arriva poi l'amore può condurre su strade pericolose. Insomma è ora di smetterla di pensare la donna come puro ideale, puro sentimento, ma senza corpo. Mentre gli uomini per raccontare i loro turbamenti sessuali diventano grandi intellettuali, quando lo facciamo noi diventiamo attrici di seconda fila che fanno un po' di porno. Gabriella, diciamo, potrebbe essere la donna col cappotto, quello di Marlon Brando in Ultimo tango a Parigi".
   

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