La prima stagione, è stata, secondo i dati Netflix diffusi a fine 2023 la produzione italiana più popolare a livello globale sulla piattaforma. Ora la storia ispirata dalla prima donna in Italia (è nata nel 1855 e morta nel 1949) ad entrare nell'Ordine degli Avvocati, torna con la seconda stagione di La Legge di Lidia Poet, al debutto in Alice nella città alla Festa del Cinema di Roma e dal 30 ottobre sulla piattaforma. Protagonista Matilde De Angelis, in un cast che comprende Eduardo Scarpetta, Pier Luigi Pasino, Sara Lazzaro, Sinéad Thornhill, Dario Aita e come new entry Gianmarco Saurino, nei panni del procuratore Fourneau. La regia è firmata da Matteo Rovere (anche produttore con Groenlandia) stavolta affiancato da Letizia Lamartire e Pippo Mezzapesa.
La serie, creata da Guido Iuculano e Davide Orsini, pur mantenendo l'ambientazione d'epoca, attraverso una rilettura moderna affronta temi sempre attuali come l'emancipazione e i diritti delle donne. In questa stagione in particolare la protagonista lotta per il suffragio femminile, il tutto in trame che uniscono le sue indagini su vari crimini e le sue peripezie sentimentali, in particolare con il giornalista e compagno d'avventure Jacopo Barberis (Scarpetta). "Tornare a interpretarla è stato bello, come ritrovare in una famiglia che si è allargata, ci siamo divertiti ancora di più - spiega De Angelis - La prima stagione richiedeva lo sforzo di trovare il tono, tra l'ironia e il crime e in più unendo messaggi politici che vanno trattati con la serietà e il rispetto e che si meritano. Nella seconda siamo più padroni della scena. Ogni volta mi rinnamoro di Lidia, spero vedrete che ci siamo divertiti ancora di più".
Rispetto agli argomenti trattati dal racconto "ci muoviamo ancora in una società pregna di maschilismo, patriarcato, misoginia in tutti gli ambiti - commenta De Angelis -. Però sicuramente oggi c'è un'attenzione diversa su questi temi e penso che anche con una serie come Lidia Poet riusciamo con ironia, con leggerezza, alle volte non troppa leggerezza, a sottolineare dei nodi che sono purtroppo ancora molto attuali". In questa seconda stagione "Lidia cresce, i suoi problemi si complicano - sottolinea Rovere - è un'eroina che ha nell'intelligenza il suo superpotere, un percorso che continua e questo ci ha entusiasmato". Il regista e produttore è rimasto sorpreso dal grande riscontro anche internazionale per la serie: "Sono risultati che mi hanno reso molto fiero. Sicuramente sono frutto sia del lavoro di Netflix, che degli autori, di tutti quelli che ci hanno lavorato - osserva -, della capacità di mettersi al servizio del divertimento dello spettatore con una profondità che penso possa essere compresa anche da diverse culture". Il "nostro primo obiettivo è creare contenuti per il pubblico locale ma essendo una piattaforma globale, sappiamo che i nostri prodotti hanno una visibilità globale - spiega Sara Polese, Content Manager Series di Netflix -. Per Lidia Poet non ci aspettavamo questa accoglienza ma sapevamo come avesse i numeri a livello di storie, di linguaggio e di codici visivi, per essere compresa e apprezzata anche a livello internazionale. Rappresenta quello che ci piace fare, dei contenuti con radici fortissime nelle storie italiane, allontanandoci dagli stereotipi, che poi possano essere apprezzate anche all'estero".
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