''Non sono riuscito a dire di no. Però non stupitevi, Eduardo ha continuato a fare Filumena Marturano tutta la vita. Ferruccio Soleri è stato un grande Arlecchino fino a 80 anni. E non se n'è accorto nessuno. Questa è la magia del palcoscenico''. E per dimostrarlo, improvvisa anche qualche passo di danza. Così Enrico Montesano, quarant'anni dopo la prima volta, ancora al Sistina, torna a vestire la giubba di Rugantino, maschera romana per eccellenza, che Garinei e Giovannini trasformarono in una delle loro più celebri commedie musicali, sulle note del Maestro Armando Trovajoli. Nel '78, a chiamare Montesano accanto ad Alida Chelli, Aldo Fabrizi e Bice Valori era stato Garinei in persona. ''Trovajoli mi fece un provino al pianoforte durato un'ora, insegnandomi a cantare Roma nun fa la stupida stasera''.
Oggi è Massimo Romeo Piparo, che lo ha voluto titolo delle feste di Natale del Sistina (il debutto il 20 dicembre, al tempo fu il 18), in una stagione di musical e commedie in cui punta a portare in platea ''tutta la famiglia insieme. Dopo 5 stagioni, 1000 alzate di sipario e oltre un milione di spettatori - dice - mi chiedevo come avrei potuto stupire ancora il pubblico. E invece...''. In tutto 8 titoli, al via con il Gala dei giovani dell'Accademia Sistina e poi, l'11 ottobre, con il ritorno di ''Mamma mia!'' sulle note degli Abba, prima delle tre regie di Piparo con anche Jesus Christ Superstar e la prima versione italiana di ''School of rock'' con Lillo. Poi si ride con Vincenzo Salemme e ''Con tutto il cuore'', con Rossella Brescia, Tosca D'Aquino, Samuela Sardo e Roberta Lanfranchi ''Belle ripiene'', con Michele La Ginestra in ''E' cosa buona e giusta'' fino a ''Peter Pan'' dove Piparo promette ''una sera avremo Edoardo Bennato''.
Al centro, Montesano che dopo ''Il Marchese del Grillo'' e ''Il conte Tacchia'' (in tournée ancora la prossima stagione), a 73 primavere appena compiute, non vede l'ora di tornare a ''cantare e dichiarare amore a Rossetta. Mi sembra ieri che debuttavo con Garinei - racconta - Ero molto emozionato. Garinei, per forgiarmi, subito prima di andare in scena mi disse: guarda che in terza fila c'è Manfredi (il primo Rugantino a teatro ndr).
Oggi sarà un Rugantino più maturo, con una sensibilità diversa. D'altronde lo storico Bragaglia dice che Rugantino non deve essere ne' giovane, ne' bello: quindi so' io''. Al suo fianco ''probabilmente'' ci sarà anche uno dei suoi figli, Marco Valerio. ''L'allestimento, quello originale di Giulio Coltellacci. In questo Piparo rende omaggio ai grandi della commedia musicale italiana''.
Spaccone e arrogante che nella Roma Papalina dell'800 vive di espedienti ma che per amore finisce sul patibolo, ''Rugantino è la maschera romana per eccellenza, che diventa lo sberleffo al prepotente francese. Gli anni passano - prosegue Montesano - ma i caratteri non cambiano: il prepotente francese, lo è ancora oggi, vero Macron? Possibile che ci devono dire come comportarci? Si comportassero bene loro. Mi pare che in Africa parlino tutti francese...'', prosegue l'attore, che quest'inverno spera di essere "richiamato a Tale e quale: mi metto seduto, lavorano gli altri. Di corsa voglio tornare''.
Ma cosa direbbe Rugantino oggi di Roma? ''Che ci vuole pazienza e tocca abbozza', perché a ricominciare ci vuole gran fatica - risponde - La sindaca? A lei direbbe 'A Virgi', non gli dare retta e non li stare a sentire. Se Roma sta così non è colpa tua. E' 40 anni fa che bisognava iniziare a fare qualcosa. Non si risolve tutto in un anno o due. E servono risorse. Speriamo che la città possa usufruire di questo vento di cambiamento, perché se lo merita''.
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