(ANSA) - CAGLIARI, 22 NOV - Un cuore palpitante e straziato
per uno spettacolo intenso, bello e crudele. Antonio Marras si
racconta e mette in scena "Mio cuore io sto soffrendo.
Un esordio tra gli applausi, per il celebre stilista, alla
sua prima volta in veste di regista teatrale. Sold out al
botteghino e un pubblico da grandi eventi, in sala tra gli altri
Geppi Cucciari. "Mio cuore" è un'opera visionaria, destinata a
far discutere. Affronta con fanciullesca innocenza, o matura
spregiudicatezza, temi complessi e fondamentali: famiglia e
educazione, amicizia e amore, l'inesorabile scorrere del tempo,
traducendo in immagini sogni e paure, inquietudini e emozioni.
Marras racconta gli inganni e le lacerazioni del cuore
attraverso una serie di quadri che nascono e si dissolvono come
in un set cinematografico, o dietro le quinte di una sfilata,
nell'attimo di pausa in cui uno specchio riflette la nostalgia
di un'eterna giovinezza a fronte della metamorfosi e del
tradimento del corpo. L'artista mescola le carte, si muove tra
differenti mondi e linguaggi, intreccia moda, danza e teatro,
letteratura, musica e poesia, su un palcoscenico vuoto che si
popola di fantasmi, tra ricordi di scuola e regali sbagliati, la
scoperta dell'intimità e il gelo dell'incomprensione. Graffi
sull'anima, fratture mai rimarginate, in un'amara cognizione del
dolore: tormento e umiliazione, separazione, assenza,
rassegnazione e disincanto diventano quasi riti di passaggio,
momenti di crescita, sul sentiero di una, vana, ricerca della
felicità. Un gioco di rimandi e citazioni, da Buzzati a Calvino,
da Leopardi a Palazzeschi, Carducci, Gozzano e Shakespeare, tra
un inno religioso e i canti tradizionali della Sardegna
interpretati da Elena Ledda, nodi di corpi e guerre di parole
affidati a un cast spettacolare. (ANSA).
Convince debutto in regia di Marras
Sold out per "Mio cuore" in anteprima al Massimo di Cagliari