Cultura

Teatro: Inedito Scaldati, storia di un poeta che sogna la luna

Debutterà in prima nazionale il 23 marzo al Biondo

Teatro: Inedito Scaldati, storia di un poeta che sogna la luna

Redazione Ansa

(ANSA) - PALERMO, 18 MAR - Debutterà in prima nazionale, mercoledì 23 marzo alle ore 21 nella Sala Strehler del Teatro Biondo di Palermo, lo spettacolo Inedito Scaldati, prima tappa di un percorso di ricerca sul sull'opera teatrale e poetica di Franco Scaldati curato dalla regista Livia Gionfrida. In scena: Melino Imparato, Paride Cicirello, Oriana Martucci e Daniele Savarino. Le scene e i costumi sono di Emanuela Dall'Aglio, la consulenza per il suono di Serena Ganci, assistente alla regia Giulia Aiazzi. Repliche fino al 3 aprile.
    Prodotto dal Teatro Biondo in collaborazione col Teatro Metropopolare, Inedito Scaldati è incentrato in particolare intorno alla radice shakespeariana fortemente presente nell'opera del poeta siciliano. In un quartiere fantasma, dentro a un condominio ridotto ormai a rudere, abita un poeta, l'ultimo. Questi aspetta di raggiungere la luna, unico miraggio di pace, e proietta i suoi sogni sugli abitanti del palazzo. In scena quattro attori per un esperimento drammaturgico che, in un continuo rimando tra Scaldati e Shakespeare, evoca la storia di Macbeth, il re assassino che cede alla tentazione del Potere e all'istinto della Violenza.
    La guerra, la pandemia, il tormento per le conseguenze delle proprie azioni, la perdita della Parola come strumento che aiuta gli esseri umani a comprendersi e a decifrare se stessi e il mondo, sono i temi di questo studio. Prendono corpo nella mente del Poeta le ombre degli abitanti del condominio: la lavascale, il giovane disabile, il muto, il topo, i fantasmi del condominio diventano così personaggi in cerca d'autore. "In una fine del mondo dai toni tragicomici - spiega Livia Gionfrida - le certezze scompaiono, le parole sono svuotate di senso e persino i muri possono apparire e scomparire come in un sogno. "Finìu a pandemia?" si domanda l'anziano sardonicamente. (ANSA).
   

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