Cultura

Maria Amelia Monti, così vere le donne di Natalia Ginzburg

L'attrice in Sardegna con La Parrucca per la prosa del Cedac

Redazione Ansa

(ANSA) - CAGLIARI, 28 MAR - Sbarca in Sardegna "La Parrucca", da Natalia Ginzburg, con Maria Amelia Monti e Roberto Turchetta, per la regia di Antonio Zavatteri. Lo spettacolo che accosta due atti unici, "Paese di mare" e "La Parrucca", quasi fossero l'uno la prosecuzione dell'altro, sarà in scena il 3 aprile Oristano, il 5 a Lanusei, il 6 a Olbia e il 7 a Tempio, sempre alle 21, per la Stagione di Prosa del Cedac. "Adoro Natalia Ginzburg e mi piace moltissimo interpretare queste figure femminili, così apparentemente svagate eppure così profonde, così vere - racconta all'ANSA Maria Amelia Monti - Non sono come loro, però è come se le conoscessi benissimo, così come mi è chiara l'atmosfera dell'epoca, grazie alle mie sorelle e alle loro amiche - confessa - un po' più grandi di me.
    Interprete eclettica, capace di spaziare dall'ironia della commedia al pathos del dramma, l'attrice milanese trapiantata a Roma, ha esordito in "Minnie la candida" di Massimo Bontempelli accanto a Giulia Lazzarini. "E' stata la mia madrina - svela - ho avuto il privilegio di lavorare con la più grande attrice che penso ci sia in Italia". Tra i ricordi di un'intensa carriera, fra teatro, cinema e televisione, da film come "...e la vita continua" di Dino Risi al Drive In di Antonio Ricci e La TV delle ragazze, l'incontro con Ginzburg in occasione del debutto de "La segretaria" con la regia di Marco Parodi.
    "E' venuta in teatro a vedere una prova, con la figlia, può immaginare l'emozione. Alla fine è rimasta contenta, mi ha detto 'mi è proprio piaciuta la sua Sofia', era il nome del personaggio - ricorda - Una decina di anni dopo con Valerio Binasco ho fatto un altro suo testo, 'Ti ho sposato per allegria', siamo venuti anche a Cagliari". Sui palchi dell'Isola questa volta interpreta Betta, una creatura ingenua e irrisolta, alle prese con le difficoltà della vita a due. "In un certo senso - spiega - è come se Natalia Ginzburg descrivesse sempre la stessa donna, in età diverse e in situazioni diverse".
    (ANSA).
   

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