Cultura

Morto Pierre Lacotte, in lutto il mondo della danza

'Archeologo di balletti', aiutò Nureyev a lasciare l'Urss

Redazione Ansa

(ANSA) - MILANO, 11 APR - E' morto il 10 aprile Pierre Lacotte, ex ballerino e coreografo che per il suo lavoro di recupero dei grandi balletti perduti dell'Ottocento è stato definito archeologo della danza.
    Dopo la notizia del decesso, avvenuto a 91 anni, la Scala ha voluto "unirsi al lutto del mondo della danza" e rendere omaggio a questa "figura di riferimento della danza del Novecento, considerato uno 'specialista' della ricostruzione di balletti del repertorio romantico".
    Innegabile il peso del coreografo francese nell'arrivo in Occidente di Rudolf Nureyev. La sua prima presenza a Milano risale al 1951, come interprete del pas d'action da La Bella addormentata - divertissement di Serge Lifar con il balletto dell'Opéra di Parigi. Ma ben presto Lacotte inizia a firmare le sue coreografie: con La Sylphide, per la moglie Ghislaine Thesmar, nel 1972 riporta in vita il balletto di Taglioni del 1832, ed è subito un successo globale. Paquita, Giselle ma anche l'Uccello di fuoco di Fokine sono alcuni dei balletti che ricrea.
    Alla Scala La Sylphide è il balletto d'apertura della stagione 2005-2006. Nel 2007 è il corpo di ballo del Bolshoi a portare a Milano (agli Arcimboldi) La Fille du Pharaon, con regia e coreografia di Pierre Lacotte sul modello dell'omonimo balletto di Marius Petipa (1862).
    Profondo il legame fra Lacotte e l'attuale direttore del Ballo della Scala Manuel Legris, iniziato fin dagli esordi della sua carriera all'Opéra di Parigi. Proprio nella sua Sylphide Legris danza alla Scala ospite nel 1989 accanto a Monique Loudières e il Tokyo Ballet e creazioni come Paquita. Un legame mai interrotto: nella prossima edizione del Gala Fracci, infatti, fra i brani del programma pensato da Legris il prezioso passo a due dal secondo atto di Le Papillon, l'unico balletto coreografato da Maria Taglioni, che Lacotte aveva ricostruito per l'Opéra di Parigi del 1976 e che alla Scala fu presentato la prima volta nel 1977 all'interno di "Serata a tre": accanto a James Urbain, la stessa Carla Fracci.
    Il rosso e il nero è il suo ultimo balletto, di cui crea per l'Opéra coreografia, costumi e regia nel 2021. (ANSA).
   

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