Cultura

Antonio e Cleopatra di Shakespeare, prima assoluta a Modena

Dal 10 gennaio con Valter Malosti e Anna Della Rosa

Antonio e Cleopatra di Shakespeare, prima assoluta a Modena

Redazione Ansa

(ANSA) - BOLOGNA, 05 GEN - Tra le vette poetiche del corpus drammatico di William Shakespeare, "Antonio e Cleopatra" è un'opera poco rappresentata in Italia: l'occasione per il pubblico di confrontarsi con questo capolavoro arriva ora da Emilia Romagna Teatro che lo propone in prima assoluta al Teatro Storchi di Modena dal 10 al 14 gennaio, e subito dopo a Bologna all'Arena del Sole dal 17 al 21 gennaio, in un nuovo allestimento realizzato da Valter Malosti, direttore di Ert e autore della traduzione italiana in versi assieme a Nadia Fusini.
    Lo spettacolo partirà subito dopo per una lunga tornée nelle principali città italiane fino a giugno, si concluderà al Piccolo Teatro di Milano. Nei panni dei due protagonisti, lo stesso Malosti e Anna Della Rosa, già finalista ai Premi Ubu 2021 come miglior attrice per la sua interpretazione della regina d'Egitto in Cleopatràs, il primo dei Tre lai di Giovanni Testori, con la regia di Valter Malosti. Con loro, un ampio cast che vede insieme attrici e attori affermati e giovani talenti.
    La sconografia è firmata da Margherita Palli, i costumi da Carlo Poggioli, le luci da Cesare Accetta. Valter Malosti si confronta con Antonio e Cleopatra dopo un lungo percorso shakespeariano: "I due straripanti protagonisti - spiega il regista - eccedono ogni misura per affermare la loro infinita libertà.
    Politicamente scorretti e pericolosamente vitali, al ritmo misterioso e furente di un baccanale egiziano vanno oltre la ragione e ai giochi della politica. Inimitabili e impareggiabili, neanche la morte li può contenere. Di Antonio e Cleopatra - prosegue Malosti - la mia generazione ha impresso nella memoria soprattutto l'immagine, ai confini con il kitsch, e vista attraverso la lente d'ingrandimento del grande cinema di Hollywood, della coppia Richard Burton e Liz Taylor. Ma su quest'opera disincantata e misteriosa, che mescola tragico, comico, sacro e grottesco, su questo meraviglioso poema filosofico e mistico (e alchemico) che santifica l'eros, che gioca con l'alto e il basso, scritto in versi che sono tra i più alti ed evocativi di tutta l'opera shakespeariana, a dimostrarne la profonda complessità, l'ombra del nostro grande filosofo Giordano Bruno: un teatro della mente". (ANSA).
   

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