(ANSA) - TRIESTE, 12 GEN - Il teatro nella vita e la vita nel
teatro, o la coincidenza tra vita e teatro: sulla filosofia di
questa antichissima forma di espressione si discute da sempre, a
volte con notevolissimi risultati, come accaduto con Pirandello.
In una forma apparentemente leggera, sicuramente popolare - non
a caso la lingua utilizzata è il dialetto triestino - se ne è
occupato anche Paolo Pichierri, autore teatrale e scrittore, in
una divertente commedia, "Vegnerà anche Richard Gere", per la
regia di Paolo Dalfovo, già trasmesso in versione radiofonica
prodotta dalla Rai Fvg per la regia di Mario Mirasola.
Le riflessioni sul ruolo del teatro Pichierri le fa in modo
giocoso e ironico e nello stile della commedia popolare,
intrecciandole con un'iperbole che affonda in fatti reali. Così,
un'accolita di attori triestini che non ha mai conosciuto il
successo oltre la città, vuole tentare il colpaccio: convincere
Richard Gere a partecipare alla loro ultima messa in scena.
Chiamando a recitare un loro amico, Mario Cordova, doppiatore
della star americana, gli attori contano di riuscire a
raggiungere Gere. Mario Cordova esiste, è realmente il
doppiatore di Gere e ha vissuto a Trieste per anni.
"Il copione è la vita, è la quotidianità di ciascuno di noi",
dicono i protagonisti della commedia innescando un rimando
continuo tra realtà e fantasia. Il leader del gruppo, Diego, per
caso ha registrato un incontro proprio con gli attori e si
accorge di poter utilizzare le vite reali di ciascuno per
realizzare uno spettacolo. Secondo una sperimentata costruzione
narrativa, bisognerà attendere il finale per sapere se Gere
comparirà sul palco, magari risolvendo una volta per tutte il
dilemma filosofico sul teatro.
"Vegnerà..." ("Verrà" in italiano) sta riscuotendo un grande
successo a Trieste con continue repliche. Il 14 gennaio, con la
Compagnia "Ex Allievi del Toti APS - F.I.T.A., andrà in scena al
Teatro Verdi di Muggia. (ANSA).
Un gruppo di sconosciuti attori e quell'invito a Richard Gere
Una divertente commedia popolare ripropone quesito realtà-teatro