Cultura

Bentivoglio omaggia Flaiano, dialogo di parole e suoni

Attore al Teatro Stabile d'Abruzzo, in scena carisma scrittore

Redazione Ansa

(ANSA) - L'AQUILA, 25 GEN - "Il tentativo di far dialogare una lingua musicale e pressoché perfetta come quella di Flaiano con un altro linguaggio musicale, quello del contrabbasso".
    L'attore, regista e sceneggiatore Fabrizio Bentivoglio parla così della sua collaborazione con il musicista Ferruccio Spinetti nello spettacolo 'Lettura clandestina - La solitudine del satiro', omaggio a Ennio Flaiano concepito per il cinquantenario della scomparsa dello scrittore e aforista di origini abruzzesi, avvenuta nel 1972. Un testo ricavato dall'antologia postuma che ha proprio come titolo 'La solitudine del satiro'.
    Proprio questo il nome che lo stesso Flaiano aveva dato a una cartella in cui, pochi mesi prima di morire, aveva raccolto alcuni articoli. "L'intento era quello - spiega Bentivoglio, all'Aquila per tre appuntamenti della stagione del Teatro stabile d'Abruzzo - di approntare un libro che potesse servire per 'riuscire a sbrogliare il filo della nostra vita italiana, capire perché in Italia la linea più breve tra due punti è sempre l'arabesco' (usò queste parole in un'intervista dell'aprile del 1972)".
    "Scopo della messa in scena - riprende Bentivoglio - è poter sbrogliare il filo della nostra vita italiana e arrivare a capire meglio anche questa Italia di oggi, attraverso lo sguardo di Flaiano degli anni Cinquanta". Primo approccio al testo ha visto una selezione degli articoli. "Abbiamo deciso - sottolinea Bentivoglio - di concentrarci su un articolo per annata, in un arco temporale di pubblicazioni che dal '57 arriva proprio al '72, 16 articoli in tutto. Ci tenevamo che emergesse un Flaiano anche intimo e privato che parla agli italiani come un padre, consapevole che pochi sono pronti ad ascoltare la sua lezione di libertà". Un percorso anche musicale. "Il contrabbasso - rimarca - riesce a dare i giusti accenti al testo".
    Bentivoglio, in scena ieri sera, nel pomeriggio del 25 gennaio e la sera del 26 gennaio, si dice "felice di tornare all'Aquila per assistere alla rinascita di una città che però attende ancora un vero teatro perché la questione viene rimandata di tre anni in tre anni".
    L'attore ha concluso da qualche settimana le riprese del film 'Eterno visionario' di Michele Placido. (ANSA).
   

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