11 febbraio 1858, Lourdes. Bernadette Soubirous è una bambina di 14 anni e vive nella miseria. Con la famiglia abita nel cachot, una vecchia prigione riadattata, soffre di asma e non sa leggere né scrivere. Quel giorno va a cercare la legna e, sorpresa da un colpo di vento, gira la testa verso la grotta di Massabielle, sulle rive del Gave. È allora che vede una "Signora vestita di bianco". "Aveva un vestito bianco - dirà - un velo bianco, una cintura azzurra e una rosa gialla su ogni piede, dello stesso colore della catena del suo rosario". Bernadette la chiama "la Signora" e a chi le chiede chi sia parla di "Aquero", "quella là" nella lingua occitana. La sua vita in quel momento cambia per sempre. Per il resto del mondo è l'inizio di un grande atto di fede. Più di centosessant'anni dopo, la storia della piccola Bernadette è diventata musical e in occasione del Giubileo 2025 si prepara ad arrivare per la prima volta in Italia, dopo aver conquistato la Francia con più di 200 mila spettatori. Il debutto, il 16 gennaio 2025 all'Auditorium della Conciliazione di Roma, con tappe poi anche a Bari, Napoli, Milano Firenze (biglietti già in vendita). Prodotto da Roberto Ciurleo ed Elenoire De Galard, artefici in patria di grandi show come Tre moschettieri, Saturday Night Fever e Robin Hood, lo spettacolo ha libretto e regia di Serge Denoncourt e arriva da noi grazie alla produttrice italiana Fatima Lucarini, con l'adattamento di Vincenzo Incenzo e Gaia Di Fusco protagonista. Nel cast, c'è David Ban, che anche nella versione originale interpreta suo padre, e poi Chiara Luppi nei panni della madre, Fabrizio Voghera come l'Abate Peyramale e Christian Ruiz come lo scettico Commissario Jacomet. "Ci sono voluti più di dieci anni per realizzare lo spettacolo - raccontano i produttori - E' nato proprio a Lourdes e ora sta girando in Francia, Polonia e andrà a Broadway". "Quando mi hanno chiamato - sorride il regista Serge Denoncourt - ho risposto subito 'no', non mi interessa Lourdes, ne' Bernadette, ne' il progetto. Poi mi hanno portato lì, ho toccato la grotta, ho visto la stanza. E niente. Quindi siamo andati negli archivi e ho visto il quaderno del commissario Jacomet. Quello era il mio 'segno': lui non credeva che Bernadette avesse visto davvero la Madonna e dai suoi appunti è nato il libretto del musical". Seguendo la sua inchiesta, in scena sono infatti i cinque mesi in cui Bernadette va alla grotta, nonostante i divieti, attirata da qualcosa di bellissimo e irresistibile. Compirà gesti insoliti, grattando la terra nella grotta con le dita per scoprirne un'acqua fangosa. La Signora le apparirà 18 volte, presentandosi alla fine come l'Immacolata Concezione e chiedendo una processione e una cappella proprio in quel luogo. Bernadette viene interrogata, visitata dai medici, scrutata dal parroco, sgridata dalla madre e sostenuta dal padre. "Non è la storia di una santa - prosegue il regista - ma di una bambina che va dritta per la sua strada: una Giovanna D'Arco senza armatura". Il 4 luglio 1866 Bernadette lascia la città di Lourdes per entrare nella congregazione delle Suore della Carità a Nevers. Muore a 35 anni e viene canonizzata da Papa Pio IX nel 1933. "In un momento in cui tanti ragazzi sono risucchiati dalla corrente verso l'omologazione e il pensiero unico - aggiunge Incenzo - qui vince una ragazzina che non va verso il mare ma alla fonte. È uno spettacolo necessario, addirittura urgente, in un'epoca in cui non ci sono più modelli. E può aprire una porta a un pubblico, quello giovane, poco avvezzo ad andare a teatro".
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