(ANSA) - GENOVA, 23 FEB - Era il 1932, decimo anno dell'era
fascista, quando in un parco di Milano alcune ragazzine
innamorate del calcio e dell'idolo Meazza decisero di fondare
una squadra femminile. Il loro progetto fu naturalmente
osteggiato dal regime perché contrastava con l'idea della donna
moglie e madre.
Il loro entusiasmo, il loro coraggio si scontra con gli
avvenimenti bui di quegli anni, gli arresti, le morti, le
condanne al confino. Il tutto è narrato con ironia e leggerezza,
il pubblico ride alle battute e applaude alla bravura dialettica
delle tre interpreti. Dietro la comicità c'è tuttavia la chiara,
decisa denuncia di un momento storico in cui la libertà era un
bene che si poteva perdere da un momento all'altro, senza
possibilità di difendere le proprie ragioni e la propria dignità
di uomo e di donna. Applausi calorosissimi. (ANSA).
Genova mette in scena 'Le calciatrici che sfidarono il duce'
Alla Tosse applauditissimo spettacolo su una pagina storica