Cultura

'The City' di Martin Crimp debutta all'Arena del Sole Bologna

Dal 14 marzo il nuovo spettacolo di Jacopo Gassmann

'The City' di Martin Crimp debutta all'Arena del Sole Bologna

Redazione Ansa

(ANSA) - BOLOGNA, 13 MAR - Dopo il debutto a LAC di Lugano, The City, il nuovo spettacolo di Jacopo Gassmann, arriva all'Arena del Sole di Bologna dal 14 al 17 marzo. Adattato e tradotto da Alessandra Serra, l'opera di Martin Crimp va in scena con un cast composto da Lucrezia Guidone (nel ruolo di Clair), Christian La Rosa (Christopher), Olga Rossi (Jenny) e la giovanissima Lea Lucioli (ragazzina) al suo debutto sul palcoscenico.
    Jacopo Gassmann, regista che ha frequentato molto la drammaturgia contemporanea di lingua inglese, si misura ora con Crimp, autore protagonista del panorama drammaturgico del nostro tempo, i cui testi sono stati rappresentati in tutta Europa. The City, messo in scena per la prima volta in italiano, fu scritto nel 2008 e venne allestito al Royal Court Theatre di Londra, sala che da più di mezzo secolo sostiene il lavoro della nuova drammaturgia. "Influenzato da Beckett, Pinter e Mamet, il teatro di Crimp - dice Gassmann - è caratterizzato da un'inquietudine e una crudeltà di fondo, spesso stemperate da una vena grottesca e surreale. The City ci parla di un mondo dove si può essere licenziati di punto in bianco e in cui le guerre, apparentemente lontane, possono irrompere improvvisamente tra noi, dentro di noi, come degli incubi in pieno giorno".
    Ambientato in un normale interno borghese, The City si apre su una vera e propria crisi di coppia di cui sono protagonisti Chris, impiegato di una grande società informatica che ha saputo che la sua ditta si appresta a una "riorganizzazione" del personale, e sua moglie Clair, traduttrice che ha appena avuto un incontro fortuito e ambiguo con un noto scrittore, che le ha rivelato di aver subito delle torture. La tensione tra marito e moglie è evidente: quadro dopo quadro, il loro rapporto comincia a mostrare le prime crepe; i confini tra realismo e finzione vengono meno e i personaggi sembrano scomparire nei loro dialoghi. (ANSA).
   

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