(ANSA) - GENOVA, 21 APR - "Troia deve essere distrutta". Lo
ripete il poeta cieco attraversando il palcoscenico, un
imperativo categorico che non ha bisogno di spiegazioni né di
motivazioni.
Il lavoro, prodotto dal Teatro Nazionale di Genova, rientra
nel progetto "L'età del fuoco" dedicato all'adolescenza. "Il
canto dell'ira" si basa su un testo di Carlo Orlando che sulla
scia del poema omerico dell'"Iliade" racconta il nostro tempo,
da Hiroshima a Gaza, in un crescendo di tensione, immagini crude
dalle quali emergono le miserie non solo dei vinti ma anche dei
vincitori. La regista Elena Dragonetti, in una scena a firma
Anna Varaldo, con pochi elementi decorativi ha realizzato una
lettura di particolare fascino emotivo. In scena agiscono tre
attori professionisti (Paolo Li Volsi, Virginia Campolucci e
Antonio D'Angelo) e un gruppo di ragazzi e di ragazze, studenti
liceali che hanno seguito un laboratorio teatrale finalizzato
allo spettacolo. Uno spettacolo composito costruito sulla
alternanza fra una recitazione interamente basata sulla
narrazione in una dimensione epica del racconto e una danza
nervosa (le efficaci coreografie di Serena Loprevite) spesso a
scatti, violenta, aggressiva che richiede un sincronismo
perfetto, in un gioco di insieme assai complesso nella sua
articolazione corale.
Bello il progetto registico e davvero bravi tutti, dai
professionisti ai giovani apprendisti, lodevoli per la
concentrazione e la capacità di passare dal gesto alla parola
senza mai una minima caduta di ritmo. Applausi interminabili,
repliche martedì e mercoledì alle 20,30. (ANSA).
Il Canto dell'Ira, in scena stupida ineluttabilità della guerra
Applausi alla prima assoluta per produzione del Nazionale Genova
