Cultura

Alla Biennale Danza 'Iconoclasts, donne che infrangono regole'

In mostra più di un secolo di foto dall'Archivio storico

Redazione Ansa

(ANSA) - VENEZIA, 17 LUG - "Pioniere, avventurose, radicali, iconoclaste, professioniste determinate". Dalle pioniere Isadora Duncan e Josephine Baker, arrivando a Martha Graham, madre della danza moderna americana, o a Pina Bausch, icona del teatro danza. Sono solo alcune delle donne che con la loro arte hanno illuminato Venezia e che sono protagoniste di 'Iconoclasts - Donne che infrangono le regole alla Biennale Danza', inaugurata oggi alla vigilia del 18/mo Festival internazionale di danza contemporanea. L'hanno introdotta Pietrangelo Buttafuoco, presidente della Biennale di Venezia, Wayne McGregor, direttore artistico del settore Danza, Debora Rossi, responsabile dell'Archivio storico.
    La mostra, al Portego di Ca' Giustinian fino a fine anno, celebra coreografe, danzatrici, autrici che sono state invitate alla Biennale a partire dai primi del Novecento fino ai nostri giorni, scrivendo la storia di questa disciplina. Raccoglie più di un secolo di immagini - dal 1903 al 2020 - dall'Archivio storico delle arti contemporanee della Biennale di Venezia ed è curata da sir McGregor in collaborazione con Elisa Guzzo Vaccarino e l'Archivio Storico.
    "Iconoclasts, questo frammento del nostro archivio vivente della danza a Venezia - presenta sir McGregor - mette in relazione le pioniere e avventuriere che hanno condiviso la propria arte radicale con noi in laguna e, nel farlo, si sono opposte alla propria epoca, hanno oltrepassato i confini, portato avanti le loro preziose visioni e spinto anche noi verso il possibile. Siamo seduti sulle spalle di donne immense, alcune già note, altre che saranno una rivelazione, ma ciascuna col suo contributo al manoscritto dei geni del movimento del mondo".
    Il percorso espositivo parte dalla spiaggia del Lido di Venezia, inizio secolo, con la pioniera Isadora Duncan e la stella dei cabaret parigini Josephine Baker. Una sezione a parte è dedicata a Martha Graham e un'altra all'ampia retrospettiva che la Biennale Teatro dedicò a Pina Bausch. Altre due sezioni sono dedicate ai Leoni d'Oro e d'Argento. (ANSA).
   

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