(ANSA) - GENOVA, 06 AGO - Nel 1909 il transatlantico
"Republic" venne speronato in mare aperto. I circa 1700
passeggeri si salvarono grazie al telegrafo senza fili inventato
da Guglielmo Marconi che permise di lanciare l'allarme
richiamando sul luogo della sciagura ben quattro navi.
Quell'episodio è al centro dello spettacolo "Io e Marconi",
proposto ieri sera in piazza San Matteo a Genova nell'ambito del
Festival "In una notte d'estate" realizzato da "Lunaria teatro".
Il lavoro porta la firma di Luca "Sgammas" Guiducci con la regia
di Francesco Patanè. Entrambi sono anche protagonisti sul
palcoscenico insieme a Sara Zambotti che ha pure collaborato ai
testi.
"Io e Marconi" è uno spettacolo originale che mescolando
linguaggi e toni diversi vuole raccontare una delle invenzioni
più straordinarie nella storia dell'umanità, una invenzione che
è alla base di tutta la nostra tecnologia. E attraverso
l'invenzione ripercorre anche, a 150 anni dalla nascita di
Marconi, la controversa esistenza dell'illustre inventore, dai
suoi primi passi nella scienza, alle formidabili affermazioni
internazionali, alle simpatie per Mussolini con l'adesione al
fascismo. Ironia della sorte, spiegano gli autori, la radio
creata da Marconi diventa prima strumento di propaganda per il
fascismo e poi si ritorce contro grazie al pullulare di
emittenti libere che dall'Italia e dall'estero smentiscono le
menzogne di Mussolini.
Lo spettacolo è dunque un lungo racconto che ha per
protagonista un genovese, cuoco nella "Republic", Domenico: lui
non conosce Marconi, non sa nulla delle sue ricerche, ma quando
scopre di essere stato salvato dal telegrafo diventa un fan
dell'inventore e lo segue da lontano, fino alla delusione (lui,
prima anarchico e poi partigiano) nel vederlo colluso con il
fascismo. Il racconto di Domenico (il bravissimo attore e
regista Patanè, abile nel regalare al personaggio molteplici
sfumature fra ironia e drammaticità) è punteggiato dalla
Zambotti che in veste di radiocronista si inserisce con
informazioni fra la cronaca e la scienza, mentre guiducci fa da
spalla all'attore o si trasforma in un abilissimo cantastorie,
cantando, suonando la chitarra e azionando il theremin uno
storico strumento del 1920 consistente in due antenne alle
quali l'esecutore avvicina la mano modificando in modo continuo
altezza e intensità dei suoni prodotti. Spettacolo godibilissimo
che racconta una storia reale e affascinante con ironia e verve.
Pubblico numeroso, calorosi applausi. (ANSA).
A Genova il racconto su Marconi, fra cronaca e storia
Protagonista un cuoco salvato e poi deluso dall'inventore