Cultura

Alvin Ailey, l'uomo e l'artista in una mostra al Whitney

Edges of Ailey esplora in ballerino in tutta la sua grandezza

Redazione Ansa

(di Gina Di Meo) (ANSA) - NEW YORK, 18 SET - Sei anni di preparazione per raccontare la storia di uno dei più grandi artisti del 20/o secolo, Alvin Ailey. A riuscire nell'impresa monumentale il Whitney Museum a New York che con 'Edges of Ailey' descrive ogni aspetto della grandezza del coreografo e ballerino americano morto nel 1989 a soli 58 anni a causa dell'Aids. La mostra apre al pubblico il 25 settembre e chiude il 9 febbraio 2025.
    Edges of Ailey, come specificato all'ANSA dal direttore del museo, Scott Rothkopf, è una delle mostre più ambizione mai organizzata dal Whitney. "Esplora Ailey in tutta la sua grandezza - ha detto - sia a livello personale che artistico. Ci sono voluti sei anni per prepararla. Ricordo come ieri il giorno in cui sette anni fa incontrai Adrienne Edwards (la curatrice, ndr) e quando mi disse che voleva organizzare una mostra su Alvin Ailey la chiamai subito a lavorare per noi". Rothkopf aggiunge che l'obiettivo è quello di raccontare la storia di un uomo incredibile, la black experience, la crisi dell'Aids, e soprattuto la storia del paese attraverso la sua arte. Il cosiddetto dietro le quinte della mostra è stato persino più impegnativo della Biennale del Whitney.
    "Ha tante componenti - spiega - compreso i live show con i ballerini della AAlvin Ailey American Dance Theater che si esibiranno ogni settimana al terzo piano. L'esperienza di Ailey non è solo una black experience ma è una storia centrale di questo paese. Da persona che ha superato un'infanzia difficile in Texas, il trasferimento a New York per diventare uno dei più acclamati artisti del suo tempo, esibendosi anche alla Casa Bianca, deve essere un'ispirazione per tutti".
    Divisa in tre sezioni tematiche, la mostra occupa tutto il quinto piano del Whiteny. "In sei anni - ha detto la curatrice Adrienne Edwards durante la presentazione alla stampa - abbiamo ricercato in 10 archivi in tutto il paese. Abbiamo voluto raccontare non in particolare modo la storia della sua compagnia di danza bensì la sua storia, quello di uomo che è diventato un genio. Quella storia può essere letta anche attraverso i suoi diari di viaggio, i suoi libri, i suoi appunti per le coreografie. Poi c'è la sua storia raccontata attraverso gli artisti che ha a sua volta ispirato soprattutto attraverso le arti visive". Ci sono opere, tra le altre, di Jean-Michel Basquiat, Romare Bearden, Faith Ringgold, Alma Thomas.
    Organizzata in collaborazione con la Alvin Ailey Dance Foundation, la mostra presenta anche diversi filmati con testimonianze dirette da parte dello stesso Alvin, con la sua compagnia fondata nel 1958 quando aveva solo 27 anni e ad oggi i ballerini si sono esibiti di fronte ad un pubblico di 25 milioni di spettatori in tutto il mondo. "Vogliamo mostrare al mondo che anche noi siamo belli", dichiarò l'artista a proposito dei ballerini neri.
    Edges of Ailey è anche accompagnata da un catalogo di 400 pagine, il primo in 20 anni interamente dedicato all'artista. E' pubblicato dal Whitney e distribuito dalla Yake University Press. (ANSA).
   

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