Cultura

Teatro Nazionale Genova, sabato doppia inaugurazione

Al Teatro Ivo Chiesa, "Il giro di vite"

Redazione Ansa

(ANSA) - GENOVA, 08 OTT - "Il teatro deve aprire al libero arbitrio e la forma del dubbio è fondamentale. Il dubbio è il motore della ricerca, il vero valore della democrazia sta nel dubbio". Lo dice Davide Livermore che nella sua veste di direttore del Teatro Nazionale di Genova si appresta a firmare un doppio spettacolo decisamente originale nel panorama teatrale italiano. Sabato, infatti, andrà in scena al Teatro Ivo Chiesa, in una inaugurazione congiunta fra il Nazionale e il Carlo Felice, prima (ore 19,30) l'adattamento teatrale in prosa del romanzo di Henry James "Il giro di vite" e poi, a seguire, l'opera di Britten ispirata allo stesso testo di James "The turn of the screw". L'Orchestra del Carlo Felice sarà diretta da Riccardo Minasi.
    Scritto nel 1898 il romanzo di James è ambientato in una casa di campagna inglese dove vivono due bambini orfani affidati a una vecchia governante e a una giovane istitutrice. La casa riceve la visita di due fantasmi (il vecchio servitore e la precedente istitutrice entrambi morti tragicamente) che cercano di attrarre i bambini. La nuova istitutrice tenta di salvarli fino al tragico epilogo finale, ma James non dice in realtà quali siano stati i veri rapporti fra i due spiriti e i bambini né se gli spiriti appaiono veramente o vivono solo nella testa della giovane e sensibile istitutrice. "Il tema centrale di James - spiega Carlo Sciaccaluga autore della trasposizione teatrale - è una riflessione sul male, sul terrore di morire non conciliati con la vita. Per questo ho introdotto frammenti di altri autori che hanno affrontato questo aspetto, a cominciare dal prologo in cui ho inserito elementi shakespeariani da "Macbeth". E poi cito la ballata di Goethe musicata da Schubert "Erlkoenig" sul tema della pedofilia e infine l'intera scena da "Amleto" con lo spettro del padre che è il paradigma assoluto del morto non conciliato con la vita". Un passato da cantante e una lunga esperienza da regista di prosa e di lirica (e ora anche di cinema: il suo film "The Opera" sarà presentato a fine ottobre alla Festa del Cinema a Roma) Davide Livermore è certamente l'artista adatto a risolvere questo progetto: "Avvicinare i due mondi, la prosa e la musica è la mia storia - spiega - I due lavori si compenetrano pur mantenendo la loro autonomia. Si possono vedere separatamente, naturalmente, ma ognuno dà un valore aggiunto all'altro perché quel che non dice Britten lo dice James e viceversa". Per i due spettacoli questa la distribuzione dei ruoli: l'Istitutrice saranno Linda Gennari (prosa) e Karen Gardeazabal (opera), Mirs. Grose, Gaia Aprea e Polly Leech, Peter Quint, Aleph Viola e Valentino Buzza, Miss Jessel , Virginia Campolucci e Marianna Mappa, Flora Ludovica Iannetti e Lucy Barlow, Miles, Luigi Brignone e Oliver Barlow.
    (ANSA).
   

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