Cultura

'Da Marco a Marco', Cappato si racconta a teatro a Milano

Data unica l'11 novembre agli Arcimboldi

Redazione Ansa

(ANSA) - MILANO, 31 OTT - Le storie di Luca Coscioni, Piergiorgio Welby o Dj Fabo, ma anche dei referendum, delle disobbedienze civili e degli scioperi della fame saranno protagoniste di 'Da Marco a Marco', la prima e unica rappresentazione teatrale di Marco Cappato, in programma l'11 novembre al Teatro Arcimboldi di Milano.
    Lo spettacolo scritto dallo stesso Cappato e da Alberto "Bebo" Guidetti è un viaggio in compagnia del coraggio di Marco Pannella, un percorso che parte da Monza (dove Marco Cappato, nato nel 1971 a Milano, è cresciuto) e arriva all'Onu e al Parlamento europeo, passando per tribunali, carceri e marciapiedi, fino a condurre malati in Svizzera per esaudire la richiesta di libertà davanti alla sofferenza.
    "Ho deciso che è arrivato il momento di raccontare la mia storia - riflette Marco Cappato - uscendo per un attimo dalla cronaca quotidiana. Mi sono reso conto che persino chi conosce bene me e l'Associazione Luca Coscioni in realtà sa poco di battaglie entusiasmanti e spettacolari su temi, drammi e speranze che appartengono al vissuto di ciascuno. Nel frullatore della comunicazione istantanea restano nascoste, o sepolte, vicende capaci di cambiare il nostro Paese e rischia di andare perduta la memoria della persona Marco Pannella alla quale devo molto di ciò che ho imparato".
    "Con questo spettacolo voglio far rivivere al pubblico anche la dimensione più umana e personale di episodi che, anche quando hanno raggiunto il grande pubblico, lo hanno fatto magari o solamente attraverso un titolo di giornale o un'immagine che resta impressa nella mente".
    Di quelle storie però, nota Cappato, "si dimentica col tempo la posta in gioco per le vite di ciascuno, rimane il ricordo di "eccessi" spesso giudicati scandalosi, fuorilegge e provocatori, ma in linea con quel 'lungo, immenso e ragionato sregolamento di tutti i sensi' invocato dal poeta Arthur Rimbaud e che Pannella considerava il migliore manifesto per il Partito radicale".
    (ANSA).
   

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