(ANSA) - BOLOGNA, 06 NOV - "Raccontare l'Otello con Lella
Costa significa provare a capire cosa possiamo fare, noi maschi,
per emanciparci dall'umiliante condizione di oppressori a cui
siamo condannati dalla storia": così, nelle sue note di regia,
Gabriele Vacis parla di 'Otello, di precise parole si vive', lo
spettacolo che Lella Costa riprende e aggiorna dopo 24 anni in
scena dall'8 al 10 novembre al Teatro Duse di Bologna.
"Ho sempre pensato che Otello fosse la tragedia dell'uccidere
per amore, ma non c'è mai amore quando c'è violenza e
sopraffazione.
"Se poi ci aggiungiamo una trama folgorante, il cui riassunto
potrebbe sembrare notizia di cronaca di oggi, un lavoratore
straniero altamente qualificato, un matrimonio misto, una
manipolazione meschina e abilissima, un uso doloso e
spregiudicato del linguaggio, un femminicidio con successivo
suicidio del colpevole, allora ci rendiamo conto di quanto
bisogno abbiamo di continuare a raccontare e ascoltare questa
storia - conclude Lella Costa - precisamente questa". (ANSA).
L'Otello di Lella Costa al Teatro Duse di Bologna
Dall'8/11 il femminicidio di Shakespeare come cronaca di oggi