Cultura

La Parsons Dance torna a Roma con Balance of Power

Dal 14 a 17 novembre al Teatro Olimpico per Filarmonica Romana

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 07 NOV - La Parsons Dance torna al Teatro Olimpico di Roma dal 14 al 17 novembre ospite dell'Accademia Filarmonica Romana. Dopo il successo di due stagioni fa, la celebre compagnia fondata nel 1985 e diretta dal coreografo americano David Parsons, fra i protagonisti della modern dance, fa tappa nella capitale per il nuovo tour Balance of Power che attraversa l'Italia e si concluderà il 3 dicembre a Genova.
    Special guest la danzatrice Elena D'Amario che si unisce per l'occasione alla compagnia, con cui ha danzato come prima ballerina in tutto il mondo per oltre dieci anni.
    Lo spettacolo include sei pezzi - classici molto amati del repertorio di Parsons Dance e due novità - in un mix che valorizza l'intera compagnia e i singoli elementi. Saranno presentate per la prima volta in Europa due nuove produzioni del 2024, The Shape of Us e Juke. The Shape of Us è un viaggio dall'alienazione alla connessione, con la musica del gruppo elettronico sperimentale Son Lux, guidato da Ryan Lott, che ha ricevuto una nomination all'Oscar per la colonna sonora del film premio Oscar 2023 Everything Everywhere All At Once.
    "Tornare a danzare con la Parsons Dance è ogni volta un'emozione profonda e incredibile - dice D'Amario - e potermi esibire di fronte al pubblico italiano e al Teatro Olimpico di Roma, la mia città di adozione, lo è ancora di più". "Dopo i tanti anni in cui Elena ha ballato con noi in tutto il mondo, averla di nuovo a bordo nel tour italiano è davvero fantastico", dice Parsons. "Appena ho conosciuto Elena ho subito apprezzato la sua passione, la sua energia, la sua dedizione e la continua ricerca della perfezione. Non solo, anche il suo altruismo: perché Elena non balla solo per sé, ma per gli altri, donando tutta sé stessa e condividendo letteralmente l'arte della danza con il suo pubblico. Per questo continua a ispirare me e tanti altri coreografi".
    L'altro lavoro, Juke - commissionato a Jamar Roberts, già ballerino dell'American Dance Theatre di Alvin Ailey e coreografo residente - è un omaggio a Spanish Key, tratto dall'album Bitches Brew (1970) del leggendario jazzista Miles Davis, e agli anni '70, con le forme psichedeliche che creano una cornice per far risaltare il talento dei singoli danzatori.
    (ANSA).
   

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